L’ATTUALE SITUAZIONE AMMINISTRATIVA

di Angelo Moreschini

L’Università Agraria (UA) attraversa un momento particolare. Da una parte è prossima a realizzare alcuni importanti progetti, ai quali gli amministratori lavorano molto e da anni, la cui attivazione è considerata la chiave di volta di un nuovo utilizzo degli usi civici, al passo con i tempi che caratterizzano il nuovo millennio. Dall’altra rischia il collasso economico per il taglio delle risorse agli enti locali. In ultimo, il 30 settembre scorso la giunta della Regione Lazio ha approvato una Proposta di legge regionale concernente “Riordino degli Enti Agrari e delle Amministrazioni Separate del Lazio, che potrebbe favorire lo scioglimento delle 89 Università Agrarie del Lazio.

I progetti in corso
Un traguardo importantissimo per l’ente, anche sotto il profilo socio economico, è l’ormai imminente completamento della ristrutturazione del Casone. Entro l’anno in corso si rendiconteranno i due finanziamenti di 230 mila e 60 mila euro ottenuti dall’assessorato regionale all’ambiente guidato dai verdi (Bonelli-Zaratti). Il prossimo obiettivo è quello di individuare un partner privato al quale affidare la gestione dell’immobile e delle attività legate al bosco della Selva. L’UA resta in attesa di conoscere se sono stati finanziati i tre progetti inseriti nella PIT Agro Tiburtino-Prenestino del PSR 2007-2013 che la riguardano.
Il primo progetto è relativo all’arredo funzionale del Casone, in modo da rendere fruibile l’intero stabile come centro di educazione ambientale e socio culturale, con capacità ricettiva e ristorativa tipo ostello.
Il secondo progetto riguarda la sistemazione della strada che dalla provinciale empolitana porta al Casone, la messa in sicurezza del fosso del Tornino, che passa davanti al fontanile del Casone, la sistemazione del fontanile stesso.
Il terzo progetto è suddiviso in due misure diverse: la prima, non inserita nella PIT, riguarda il diradamento selettivo del Boschetto, con la pulizia del sottobosco, la creazione di fasce antincendio e il rinnovo della recinzione periferica; la seconda misura, presentata insieme all’amministrazione comunale nella PIT, riguarda il rinnovo del “sentiero vita” all’interno del Boschetto, con il reimpianto delle attrezzature sportive e delle piazzole dotate di panche e tavoli e la realizzazione di una piccola struttura in legno destinata a “punto ristoro”.
Un ulteriore progetto dell’UA e del Comune, di cui si attende il decreto istitutivo della Polverini con la fase istruttoria completata già dal 2008, è relativo al Monumento Naturale del Bosco della Selva. Lo status di “monumento naturale” mette al sicuro il futuro del bosco, sia sotto l’aspetto della destinazione d’uso, sia per i maggiori strumenti normativi ed economici che l’UA avrebbe per svolgere attività di controllo ambientale e manutenzione ordinaria.
Il completamento di questo quadro d’interventi si sposa benissimo con il noto progetto del Parco archeologico-didattico della società Archeopark, il cui iter autorizzativo è approdato all’esame della Regione Lazio e se ne aspetta l’esito nel giro di quattro mesi. Nel frattempo mercoledì 21 settembre sono iniziati i sondaggi archeologici da parte della Soprintendenza per i Beni Archeologici del Lazio, disposti dal Soprintendente Dott.ssa Marina Sapelli Ragni, diretti dal Funzionario Dott. Zaccaria Mari e condotti sul campo dalla Dott.ssa Fabiana Marino. Il Funzionario Dott. Zaccaria Mari al momento del primo sopralluogo ha espresso vivi complimenti per la positività dell’iniziativa augurando un prolifico rapporto culturale tra la sovrintendenza, le sue strutture museali e il Parco. Se l’amministrazione Pascucci sembra sostenere con convinzione l’opera, si levano le voci di dissenso di una parte dei residenti di Colle Passero, le cui argomentazioni imprecise e spesso fuori luogo denotano lo spirito egoistico e di difesa del proprio orticello che muove la protesta.
Sul versante delle energie rinnovabili, dopo la costruzione dell’impianto fotovoltaico (ftv) di 50kwp nell’area adiacente il fienile di Fonte Bianca, l’ente sta perfezionando la gara per l’affidamento dei lavori di costruzione dell’impianto ftv e di quello idrico (che impiega l’acqua della sorgente e riutilizza quella piovana) a servizio del Casone, che come noto non è raggiunto da nessuna linea di servizi: acqua, elettricità, telefonia.
Inoltre, è alla fase finale l’iter autorizzativo per la realizzazione presso Colle Passero dell’impianto di produzione di “cippato” (cippato è un termine che deriva dall'inglese "chip", che significa “scaglia” e viene prodotto con macchine che sminuzzano il legno in scaglie di dimensioni variabili da alcuni millimetri ad un paio centimetri).

La Festa del Casone
Nata nel 2001, la Festa del Casone è diventata un appuntamento importante per Castel Madama, sia per far conoscere le terre civiche e l’UA, sia per dare valore ai prodotti tipici locali, sia per promuovere più in generale la cultura ambientalista e le pratiche ecosostenibili.
Dopo 10 edizioni, non è stata svolta quella del 2011 per vari motivi. La prossima edizione, prevista per maggio 2012, dovrà essere ricca di momenti diversi e ben organizzati su due giorni.

La situazione finanziaria
D’altra parte come e più di ogni ente locale l’UA si trova a fare i conti con le ristrettezze economiche di regione, provincia e comune, enti dai quali l’Università Agraria può ottenere contributi sia per le attività istituzionali che per l’ordinaria manutenzione.
E’ emblematico il caso del pagamento degli straordinari per il personale del comune impegnato nell’ultima elezione del Cda del giugno 2010. La Regione Lazio, contrariamente dal solito, non ha emesso il contributo relativo alle spese elettorali, per cui l’ente ha dovuto impiegare risorse per un valore di circa 40 mila euro. E’ una somma ingente per le casse dell’ente che, avendo raschiato il fondo della cassa ora rischia di non poter far fronte alle spese necessarie, seppur marginali, a coprire piccoli lavori di rifinitura delle opere finanziate e sopra citate.
Ma soprattutto, l’UA non sarà più in grado di far fronte alle sempre più numerose richieste provenienti dai cittadini utenti confinanti con le terre collettive, che chiedono l’intervento diretto o contributi per: la riparazione delle recinzioni, la sistemazione delle strade di penetrazione, il recupero e la sistemazione delle acque sorgive, lo smacchiamento lungo confini interni e strade.
In prospettiva addirittura sarà più complicato andare alle elezioni per il rinnovo del Cda dell’ente, si dovranno trovare forme di elezioni meno costose: non usare l’ufficio elettorale del comune ma organizzarlo nella segreteria dell’ente; non usare i seggi delle scuole ma votare presso la sede dell’ente, con le schede elettorali non consegnate dai messi comunali ma ritirate direttamente dai cittadini che vogliono partecipare al voto, ecc.
In conclusione, l’UA può continuare ad avere una solida autonomia finanziaria se:
- completa l’iter dei lavori e mette in funzione il Casone, in sinergia con il Parco archeologico-didattico e tenta un investimento produttivo con il Fienile di Fonte Bianca. In questo modo entrerebbero nelle casse dell’Ente canoni importanti che, aggiunti a quello della fida pascolo e ad altri già esistenti, tra cui: il canone per l’impianto fotovoltaico a Fonte Bianca (ESUA), il Canile di Monte Papese, due ripetitori per la telefonia; costituirebbero una somma sufficiente alla gestione attiva del patrimonio delle terre civiche
- ottiene l’istituzione del Monumento Naturale Bosco della Selva, sperando in contributi regionali che sostengano l’ente nell’opera di manutenzione ordinaria di strade e recinzioni
- aliena terreni di sua proprietà, i cosiddetti “relitti”, piccole porzioni di terreno isolate (non confinanti) dal corpo delle terre civiche, in genere utilizzati da privati dietro pagamento di canoni simbolici. Inoltre, aliena ove possibile, lotti di terreno staccati dall’ente all’epoca del secondo dopoguerra e in stato di abbandono perché mai assegnati a privati o mai presi in carico da parte dell’assegnatario
- esige canoni da società un tempo pubbliche ma oggi divenute SPA quali Acea Ato 2, per il passaggio dell’acquedotto sul proprio territorio ed Enel per cavidotti aerei che attraversano alcune zone vicino all’abitato.

 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 
 

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