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Il consiglio comunale del 17 novembre ha deciso all’unanimità che il Comune eserciti il diritto di prelazione sulla seconda farmacia che dovrà aprire nella parte nuova del paese. Si conclude positivamente un’azione portata avanti dalla precedente amministrazione che nel 2010 predispose gli atti necessari a richiedere e ottenere l’istituzione di una nuova farmacia, avendo Castel Madama superato i 7500 abitanti.
Finalmente lo scorso settembre la giunta regionale con delibera n. 388/2011 ha approvato la nuova pianta organica delle farmacie del Lazio inserendo anche quella di Castel Madama. Inoltre ha inviato al sindaco il decreto stesso, offrendo la nuova sede in prelazione al nostro Comune.
L’intenzione dell’amministrazione Salinetti era duplice: in primo luogo richiedere l’istituzione di una nuova farmacia per potenziare tale servizio di primario interesse pubblico e renderlo maggiormente disponibile a tutta la popolazione; in secondo luogo ottenere la titolarità della farmacia al Comune e non a un privato. Questo per avere più benefici: praticare una politica calmieratrice rispetto ai prezzi di mercato; svolgere al meglio una funzione socio-sanitaria a sostegno delle fasce più deboli della popolazione (gli anziani e le famiglie con un basso reddito); avere un beneficio economico per il Comune, da restituire ai cittadini in servizi.
Queste motivazioni sono state condivise da tutto il Consiglio comunale che ha deliberato di richiedere alla Regione, come suo diritto, che la seconda farmacia del paese sia comunale.
Ora si apre una fase molto delicata e importante che deve portare in tempi brevi all’apertura della nuova farmacia. A questo proposito il Consiglio comunale del 17 novembre ha discusso anche una mozione dei consiglieri dell’Unione di centrosinistra, con la quale si chiedeva di iniziare subito in commissione consiliare la discussione sulla gestione della farmacia comunale. Infatti, vi sono molti nodi da sciogliere. Innanzitutto quali caratteristiche deve avere la farmacia comunale per svolgere al meglio la sua funzione socio-sanitaria. Poi quale forma di gestione è più appropriata oggi per Castel Madama: in economia, in concessione a terzi, a mezzo di azienda speciale, a mezzo di società per azioni o a responsabilità limitata con o senza il vincolo della proprietà pubblica maggioritaria. Infine se si sceglie una forma di gestione che include un soggetto privato, occorre scegliere come deve essere fatta la gara per selezionarlo, come devono essere regolati i rapporti economici tra comune e privato, e così via.
Sono questioni importanti di indirizzo dell’azione amministrativa, di competenza del Consiglio comunale, sulle quali tutti i consiglieri saranno chiamati a votare, ma prima ancora a esprimere il proprio orientamento per giungere alla scelta migliore per il paese. Eppure La maggioranza ha respinto la mozione: vuole avere mano libera in queste decisioni. Di cosa ha paura? Di confrontarsi su ciò che è meglio per Castel Madama? O deve nascondere qualcosa?
I consiglieri dell’Unione hanno vivacemente protestato perché, con questo rifiuto la maggioranza calpesta di nuovo il diritto dei consiglieri comunali eletti dai cittadini di indirizzare e controllare l’azione dell’amministrazione comunale. L’Unione si è riservata di riproporre la questione in nuovi termini.
nome: Marcello Fabiani
commento: Al previsto 3° punto all’OdG (diritto di prelazione per la 3^ farmacia) è stato deciso di aggiungere il punto 5 (mozione riguardante l’istituzione di una nuova farmacia). Sembrava che la delibera unita era possibile approvarla all’unanimità, poiché la richiesta della mozione presentata prevedeva tre punti i cui primi due perfettamente uguali a quella della maggioranza. Sennonché c’è stato l’irrigidimento delle posizioni per cui la minoranza insisteva sul terzo punto che impegnava l’amministrazione a predisporre una proposta per la gestione della farmacia comunale, prima dell’approvazione, (alla discussione della commissione consiliare competente. Insomma su questo punto è emerso il vero spirito castellano che su un punto in cui tutti erano anzi sono, d’accordo si è arrivati allo scontro animato. La minoranza voleva questo impegno e l’altra parte diceva che avrebbe fatto tutte le cose perbenino secondo i tempi necessari. Insomma si è arrivati alla votazione con la medesima delibera del punto 3 e 5 e si è votato all’unanimità (credo 12 voti favorevoli assente monaco). Poi si è votato la mozione della minoranza (mi è sembrato che non sia stato specificato che la votazione riguardava soltanto la preventiva discussione in commissione: Mi sembra ovvio che la votazione doveva riguardare questa particolarità ma non l’ho sentita). Ho avuto una certa mia personale delusione di aver visto nel consiglio comunale da una parte l'ingenuità della minoranza che in fondo chiedeva una cosa che gli spettava di diritto, e gli è stata respinta, e dall’altra la maggioranza che per nulla scaltra, non ha accolto la mozione. Infatti, se era stata accolta la vostra mozione, come facevate ora a presentarne Un’altra più precisa e dettagliata, come ora prospettato? Saluti. 12/12/11 |