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Questa iniziativa è nata alcuni mesi fa da un’esigenza diffusa: capire da dove viene la crisi, che caratteristiche ha, come si può affrontare per uscirne “da sinistra”, ossia dalla parte dei cittadini comuni, dei lavoratori, pensionati, precari, dell’ambiente, della democrazia.
La caduta del governo Berlusconi e l’attualità di costruire un’alternativa ad esso e a 20 anni di berlusconismo, che hanno inquinato la politica ma anche la società e le coscienze, non diminuisce la necessità di riflettere e agire sulla crisi. Anzi, rende ancora più urgente un dibattito sulla diagnosi e sulla possibile terapia a breve termine. Ma anche su nuove e, se vogliamo, provocatorie proposte di modelli di società futura, che ci aiutino a non navigare a vista ma ad agganciare le scelte di oggi ad una prospettiva di cambiamento profondo.
La crisi economica-finanziaria esplosa nel 2007-2008 non sembra essere momentanea, né investe solo uno o qualche Paese, bensì sembra essere una crisi duratura e diffusa in tutto il mondo anche se con maggiori o minori accentazioni. Essa si configura come crisi della politica neoliberista perseguita, con sfumature diverse, dai governi degli ultimi trent’anni; e come crisi del capitalismo, o meglio del finanzcapitalismo, come lo ha definito Luciano Gallino nel suo ultimo libro, ossia della forma del sistema economico che, dalla caduta del muro di Berlino, pervade tutto il mondo.
Se questa è la portata della crisi, se i governi e i centri di potere economico finanziari la stanno affrontando con le stesse politiche che l’hanno causata; se tra i cittadini, i movimenti, le organizzazioni sindacali, i partiti della sinistra, cresce un’opposizione, allora è necessario accompagnare la protesta con la ricerca di un’alternativa.
Per costruire una via d’uscita occorre capire, ricercare e agire. Tanti cittadini, anche quelli attivi nei movimenti di protesta o nei partiti di sinistra, si sentono privi degli strumenti conoscitivi per farlo.
Questo è frutto di tante cause: insieme all’economia unica, si è imposto in questi decenni anche un pensiero unico che l’ha sostenuta. I partiti hanno svolto sempre meno una funzione di formazione e ricerca; la politica è stata soprattutto gestione del potere, separato dalla competenza. Lo stesso sistema scolastico, almeno quello italiano, impregnato di idealismo, ha mantenuto un analfabetismo in materia economica.
Vi è quindi un’esigenza di capire e di ricercare nuove strade che non trova risposta. Questo incontro, nel suo piccolo, vuole cominciare a farlo.
Il titolo indica possibili direzioni del percorso di ricerca: Verso una società dei beni comuni e della decrescita. Il capitalismo è nato appropriandosi di terre, boschi, fonti che prima appartenevano alle comunità locali. Oggi il neo liberismo cerca di essere proprietario e gestore dei beni naturali essenziali per la vita: acqua, terra, energia, aria per trarne profitto; e per lo stesso fine intende privatizzare quei servizi pubblici essenziali, frutto della lotta di emancipazione delle classi lavoratrici, indispensabili a condurre una vita dignitosa: la salute, la conoscenza, il lavoro.
Un sistema economico- sociale che fa della crescita quantitativa e illimitata della produzione di merci e dei consumi la propria ragione di essere, ma si scontra con la limitatezza delle risorse naturali e con l’impoverimento economico e culturale delle famiglie. Quindi cresce forte l’esigenza di rallentare e qualificare la produzione di merci, il loro consumo e il rilascio di rifiuti, selezionando i beni da produrre, privilegiando stili di vita fondati sull’essere e non sull’avere, riducendo e riciclando gli scarti.
Verso una società dei beni comuni e della decrescita ci sembra un percorso di ricerca e di azione stimolante, che vogliamo approfondire e praticare. Certo questa esigenza non può essere soddisfatta da un incontro, ma richiederebbe una “scuola di cittadinanza attiva, dei beni comuni, della decrescita e della buona politica”, che promuova una permanente attività di studio e di promozione di pratiche per cominciare a realizzare qui e oggi una nuova società.