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COLLE ROSA AL POSTO DI MALAGROTTA?

L’area dell’ex poligono militare di colle rosa individuata come
uno dei possibili siti per la nuova discarica di roma

di Giuseppe Mancini e Angelo Moreschini, 2012

Come riportato da un articolo de “il Messaggero” del 5 aprile, e confermato dal sito ufficiale del Governo, il vertice tra Ministero dell’Ambiente, Regione Lazio, Comune e Provincia di Roma, sta valutando la possibilità di realizzare la discarica “provvisoria” del Comune di Roma in alcuni poligoni militari tra cui quello in località Colle Rosa a ridosso dello svincolo della A24 di Castel Madama .

Nei decenni passati cittadini, associazioni, forze politiche e istituzioni hanno portato avanti una lunga lotta per eliminare la servitù militare su 9 ettari di quel territorio. E infine l’hanno vinta. Infatti nel novembre 1994 il Ministero della Difesa revocò il decreto di esproprio e restituì definitivamente le aree occupate ai proprietari .

Nel 1998 la Provincia di Roma condusse delle indagini nel territorio comunale per verificare la possibilità di localizzare un impianto di pre-trattamento dei rifiuti con annessa discarica. Tali indagini portarono i tecnici della Provincia a dichiarare la non idoneità del sito di Colle Rosa ad ospitare una discarica di servizio .

Rispunta adesso la proposta di discarica “provvisoria” in una valle di appena 9 ettari, già dichiarata non idonea, sulla quale insistono numerosi vincoli e limitazioni :

- è un terreno carsico , molto permeabile e quindi a forte rischio di infiltrazione dei liquami nelle falde acquifere;

- è un territorio limitrofo alle pendici dei Monti Prenestini sul quale il Piano Paesistico Regionale ha posto i vincoli di zona boscata e di zona agricola ad alto valore paesistico ;

- è una valle attraversata dal fosso di Frattecozza , affluente del fosso di Empiglione e ricca di sorgenti ;

- proprio nell’area dell’ex poligono vi sono almeno 4-5 case di campagna abitate e a poche centinaia di metri ve ne sono altre, compreso il convento delle Benedettine e due impianti industriali di trasformazione delle olive;

- il metanodotto taglia trasversalmente tutta l’area.

Per tutti questi motivi è opportuno opporsi fermamente a questa proposta che, tra l’altro, ancora una volta cerca di scaricare sui territori esterni a Roma i problemi mai risolti della capitale.

 
 
 
 
 
 
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