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Una risata seppellirà il Palio

di Angelo Moreschini, 2012

A detta di molti cittadini quest’anno il Palio si sta avvicinando sotto tono. Poca pubblicità e nessuna risonanza sui media regionali e nazionali. Al contrario, si assiste ad una massiva occupazione mediatica della manifestazione "I Love Comico”, promossa dalla AB management s.r.l. con sede in Roma e cuore a Guidonia.

Mentre il paese ed il suo hinterland sono tappezzati dalla vivace promozione della giuliva kermesse estiva; mentre le signorine della Pro Loco distribuiscono in ogni dove verdi foglietti pieni di cuori e promesse di future risate; mentre I Love Comico è ovunque, anche sui volti soddisfatti di amministratori e dipendenti comunali che girano promozionalmente a scrocco con divertite Peugeot d’occasione; succede che i rionali cominciano a muoversi freneticamente nelle strade; che camion e lambrette cariche di legni ceste e pezzi di scenografie svoltano improvvise all’incrocio e “appettano Sammastianu” a furor di popolo. Insomma sembra finalmente che stia iniziando il Palio.

Allora t’informi e chiedi e cerchi di capire, finché ti viene indicato un manifesto: un foglio marroncino misto a miele con delle indecifrabili diciture appena visibili: Sì, c’è il Palio!

Gl’indomiti rionali, carichi di buona volontà e amore per il paese e per questa festa, dispongono i primi cumuli di materiale, ma c’è una luce strana nei loro occhi: tra delusione e rassegnazione qualcuno meno operaio e più loquace sbuffa al pensiero di fare il botto con le spese.
Primo, perché fuori dal paese la pubblicità non è stata veicolata, nessuno se n’è preso cura, né Pro Loco né Comune e si teme una scarsa affluenza di forestieri. Cioè di coloro che devono portare soldi per la festa. Visto che il fondo messo a disposizione dal comune per ciascun rione è passato da quattro a tre mila euro. Visto che solo 500 euro a rione vengono elargiti dalla BCC, la tesoreria comunale, che però ne gira 2.500 al Comune non si sa bene per cosa. La speranza d’incasso rimane legata allo stand gastronomico che ciascun rione allestirà fuori dalla scena, e la paura appunto è che la gente sarà poca. Inoltre, tranne l’Empolitano che lo gestirà in proprio, gli altri rioni non hanno personale sufficiente e hanno affidato lo stand gastronomico ad operatori locali e quindi l’introito per il rione sarà solo una quota parte dell’incasso.

Poco importa se il comune farà pagare ai rioni per tali stand la tassa per l’occupazione del suolo pubblico, mentre non la farà pagare alla società privata che realizza I love comico. Poco importa se così rischiamo di spremere la nostra gente, i commercianti e sfinire per sempre la festa. Poco importa se verrà poco pubblico da fuori, quella non è gente che vota a Castel Madama!

Quello che conta per l’amministrazione comunale è apparire efficienti a costo di alzare l’IMU e l’addizionale IRPEF, a costo di passare sopra le regole, a costo di usare per il Campo sportivo i soldi destinati alla costruzione di una strada; a costo di aprire una crisi politica e perdere il vicesindaco; a costo di sfiancare i rionali, che per la maggior parte però non reclamano perché... operai e amici…

Tanto poi l’estate continua e per i castellani in crisi costretti in collina rimane la possibilità di ammazzarsi dal ridere a costo accessibile. Insomma: panem et circenses. Ma una risata rischia di seppellire il Palio. E il progetto continua.

 
 
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