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Non c’erano molte persone all’incontro del 18 novembre scorso sul pedibus, ma quelle poche rappresentavano bene tutte le componenti che hanno dato vita a questa entusiasmante esperienza: alcuni genitori, un paio di insegnanti, diversi giovani delle associazioni promotrici, il sindaco e la sottoscritta.
Riuniti in cerchio nell’aula consiliare si è fatto un sintetico bilancio dell’iniziativa.
Innanzitutto i numeri: le iscrizioni pervenute agli organizzatori erano 156, ma già il primo giorno, un lunedì piovoso, si presentarono alle fermate diversi bambini in più, e altri se ne aggiunsero durante la settimana. Il venerdì hanno “preso” il pedibus circa 200 alunni della scuola elementare su 308 frequentanti, così distribuiti: una cinquantina dal capolinea di piazza Mazzini, altrettanti da Clivo Peschioli e un centinaio da Colle Fiorito a venire su. Un successo. Confermato anche dal fatto che ci sono stati una quarantina di genitori che, sparsi nei tre itinerari, hanno svolto il servizio di accompagnatori. E anche dalle numerose attività didattiche che tutte le classi di scuola elementare hanno svolto e in parte stanno ancora svolgendo sul tema della mobilità, della conoscenza del paese, sugli effetti dell’inquinamento e sui benefici del camminare.
Insomma l’andare a scuola insieme a piedi sembra sia piaciuto a tutti. Ai bambini che, come hanno raccontato alcuni genitori, in quella settimana si svegliavano volentieri e prima del solito, si preparavano senza fare capricci, si caricavano i loro zainetti e si dirigevano alla prima fermata del pedibus, dove si incontravano con gli amichetti, non solo della propria classe, e parlottando si incamminavano in fila, disciplinati come mai sarebbe accaduto se ci fossero stati i loro maestri. Niente li avrebbe fatti desistere: né il peso dello zaino, né, tanto meno, la pioggia o il vento. Il pedibus ha conquistato anche i genitori contenti, sono loro parole, di rompere un po’ la routine mattutina, stupiti di vedere i figli prepararsi e andare a scuola così calmi e contenti, increduli di poter anticipare di qualche decina di minuti la partenza, arrivare e poi uscire dal lavoro un po’ prima. Così come si sono dichiarati soddisfatti i maestri che hanno apprezzato l’attenzione e la buona predisposizione con la quale i bambini hanno partecipato alle attività di geografia, di italiano, di scienze, di disegno collegate con il pedibus. Addirittura si sono sbilanciati con un giudizio positivo i vigili urbani che, con grande stupore e contentezza, hanno registrato nella settimana del pedibus dall’8 al 12 novembre scorso “un passaggio di auto davanti la scuola elementare inferiore almeno del 60% rispetto agli altri giorni”. In effetti, le mattine del pedibus, via della Libertà si era trasformata in una strada normale, con il traffico scorrevole. Un miracolo!
Come capita quando una cosa piace, tutti la vogliono continuare a fare. Così gli interventi dei presenti sono scivolati sulle prospettive. Quando, come, con chi proseguire l’esperienza del pedibus? Su questo tutti i presenti sono stati portatori di proposte non solo proprie, ma anche di altre persone che non sono potute intervenire e hanno lasciato detto la loro opinione affinché fosse riferita all’incontro.
Gli insegnanti e i volontari delle associazioni hanno proposto di trovare un modo per valorizzare i lavori dei bambini. I testi, i disegni, i cartelloni da loro realizzati meritano di essere diffusi, anche attraverso pubblicazioni e mostre, sia per consentire uno scambio di esperienze tra i bambini stessi, sia per mantenere vivi i temi legati al pedibus.
I giovani delle associazioni hanno proposto che sarebbe bello migliorare l’esperienza aggiungendo alle cose già fatte (abbonamento settimanale, cartelli alle fermate, cartolina di ringraziamento) altre attività, ad esempio: assegnare un blocchetto delle multe ai ragazzini di quinta che fanno i corsi di educazione stradale, da usare per segnalare le infrazioni che riscontrano durante il percorso; dotare ogni bambino di un elemento distintivo che rafforzi il senso di partecipazione al pedibus; organizzare attività da fare durante e a conclusione della settimana.
I genitori hanno sottolineato l’importanza di puntare a rafforzare la partecipazione volontaria delle mamme e dei papà, ma anche dei nonni e delle nonne, perché in questo modo il pedibus potrebbe funzionare in modo più naturale, senza costi, con turni di accompagnamento mensili, organizzati e gestiti dai genitori stessi con l’aiuto dei volontari delle associazioni. Diceva un papà: “Non si può passare subito a fare il pedibus tutti i giorni, ma si deve scegliere una formula per acquistare forza, convinzione, organizzazione per poterlo fare quotidianamente magari dal prossimo anno scolastico”.
La sintesi a cui si è giunti è stata questa: continuare a organizzare il pedibus una settimana al mese, puntando a consolidare l’esperienza e a formare un numero di 40-50 genitori che in futuro potrebbero alternarsi in un servizio giornaliero di pedibus.
La decisione finale è stata che la prossima settimana in cui si andrà a piedi insieme a scuola sarà quella tra il 13 e il 17 dicembre 2010 e chissà quale sorpresa ci riserverà il pedibus natalizio!
L’assemblea si è sciolta dandosi appuntamento in Comune giovedì 2 dicembre alle ore 18.30. Tutti sono invitati a partecipare.