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La Sagra sparita

di Giuseppe Mancini, 2012

Arrivati alla 54^ edizione si è toccato il fondo. Ma non tanto perché non ci sono le pere spadone, o non c’è partecipazione dei cittadini. Soprattutto per il disinteresse dell’amministrazione Pascucci-Pietropaoli in altre questioni affaccendata.

Per chi è uscito in piazza domenica 15 luglio, giorno della 54^ Sagra della Pera Spadona, pensando di trovare un paese in festa, la delusione è stata cocente e lo spettacolo desolante. Ha trovato piazze e strade semideserte. Vuoti i luoghi che solitamente ospitavano foto, mostre o eventi della festa. Le poche iniziative in programma, sono rimaste quasi nascoste e deserte. Nel pomeriggio, il nulla, solo qualche cassetta di povere pere spadone mal ridotte, abbandonata sulla scalinata centrale del “Collicelli”.

Se l’Amministrazione Pascucci-Pietropaoli voleva segnare la fine di una festa, certamente in difficoltà, ma sicuramente radicata nella storia del paese, non c’era modo peggiore per farlo.
Nessuna nuova idea o iniziativa e abbandono dei tentativi avviati dalla precedente amministrazione, la quale aveva ottenuto per la pera spadona il riconoscimento di “prodotto tipico e tradizionale”, grazie al quale gli agricoltori possono richiedere sovvenzioni alla Regione; e aveva avviato la costituzione di un consorzio o associazione dei produttori per rilanciare la sua coltivazione, lavorazione e commercializzazione.

L’Amministrazione Pascucci-Pietropaoli ha anche abbandonato “Castellinfestival”, una manifestazione svoltasi negli ultimi anni insieme alla Sagra, organizzata dal Comune con le realtà artistiche locali, conquistando il gradimento della popolazione.

Il fallimento della Sagra è stato ancora più evidente perché si è consumato una settimana dopo il Palio, che anche quest’anno, nonostante il disimpegno dell’amministrazione Pascucci-Pietropaoli nella sua pubblicizzazione, ha ottenuto un successo, grazie all’impegno dei Rioni e alla partecipazione attiva dei castellani.

Al disinteresse verso la Sagra e al parziale impegno per il Palio ha fatto da contraltare lo straordinario attivismo dell’amministrazione Pascucci-Pietropaoli e della Pro loco verso la molto discutibile iniziativa privata “I Love Comico” nel parcheggio del casello A24.

Addirittura l’Amministrazione ha rinunciato a riscuotere la tassa sull’occupazione del suolo pubblico (almeno 37 mila euro) da parte della società che ha gestito l’operazione, che però ha richiesto lauti affitti agli operatori commerciali che volevano operare nell’area della manifestazione. La comunità è stata privata di iniziative al centro del paese, dove soprattutto d’estate la gente si incontra, a favore di un “luogo non luogo” dello spettacolo lontano dal centro abitato, raggiungibile solo in macchina, in una situazione di estrema pericolosità per la circolazione stradale, con auto parcheggiate sulle aree spartitraffico e lungo l’Empolitana, che restringevano la carreggiata, limitavano la visibilità, mettevano in pericolo pedoni costretti a percorrere al buio lunghi tratti di strada.

Cari Sindaci è questo il rispetto che avete verso castel madama, le sue tradizioni, la sua gente? E’ questa l’immagine del paese che volete costruire per le future generazioni?

 
 
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