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L’Italia e la Grecia sono gli unici paesi dell’Unione europea che non hanno una legislazione che tuteli i lavoratori precari e i disoccupati. Associazioni e comitati hanno presentato una proposta di legge di iniziativa popolare per introdurre anche in Italia il reddito minimo garantito. Si può firmare il martedì e venerdì dalle 21 a cinema all’aperto in vicolo San Lorenzo.
La crisi economica ha aggravato la situazione aumentando i disoccupati e i precari. Le ultime indagini dell’ISTAT hanno rilevato che il 37% dei giovani sono senza lavoro. L’80% di quelli che lavorano ha un contratto a tempo determinato o “atipico”, cioè sono precari. Un’intera generazione di giovani rischia di non avere un futuro.
L’Italia sta rinunciando alle competenze, alla creatività, alla voglia di fare dei suoi giovani impedendo loro di lavorare, di avere un reddito, di mettere su famiglia, di contribuire alla vita sociale, culturale e politica della comunità locale e nazionale.
Il REDDITO MINIMO GARANTITO
• può evitare questa tragedia, questa esclusione, assicurando un’entrata certa a chi non ha alcun reddito, o ha un reddito momentaneo insufficiente a vivere
• assicura l’autonomia e la libertà di scelta, toglie i giovani dal ricatto del lavoro nero, del lavoro offerto dalla mafia e dalla malapolitica in cambio della propria anima, dignità e onestà
• non è tanto un aiuto assistenziale, quanto un investimento, un’opportunità, una responsabilizzazione dei giovani per dar loro la possibilità di avviare un percorso di crescita formativa e professionale, di costruire qualcosa per sé e per la società in cui vivono
• è uno dei modi più efficaci per contrastare la povertà e promuovere l’integrazione sociale. Per questo è presente in tutta Europa tranne, guarda caso, in Italia e in Grecia.
I CONTENUTI DELLA PROPOSTA DI LEGGE IN SINTESI
Per ulteriori informazioni visita www.redditogarantito.it
Finalità. Il reddito minimo garantito ha lo scopo di tutelare la dignità della persona e favorire la cittadinanza attraverso un sostegno economico in grado di contrastare il rischio marginalità
A chi. Beneficiari del reddito minimo garantito sono tutti gli individui (inoccupati, disoccupati, precariamente occupati) che non superino i 7200 euro annui. Devono essere residenti sul territorio nazionale da almeno 24 mesi; devono essere iscritti presso le liste di collocamento dei Centri per l’impiego
Quanto. L’ammontare individuale del beneficio del reddito minimo garantito è di 7200 euro annui, pari a 600 euro mensili; tale misura deve essere rivalutata in base al numero dei componenti del nucleo familiare.
Altre misure. Al beneficio economico diretto del reddito minimo garantito possono concorrere anche le Regioni e gli enti locali attraverso l’erogazione del “reddito indiretto” ovvero favorire prestazioni di beni e servizi.
Sospensione e decadenza. Vi sarà la sospensione o la decadenza del reddito minimo garantito quando il beneficiario dichiari il falso al momento della richiesta; venga assunto con contratto di lavoro a tempo indeterminato; partecipi a percorsi di inserimento lavorativo retribuiti; al compimento dei 65 anni di età; quando il beneficiario rifiuti una proposta congrua di impiego dopo il riconoscimento delle sue competenze formali ed informali.
Tale disegno di legge inoltre delega il Governo a definire una riforma degli ammortizzatori sociali in modo da introdurre un sussidio unico di disoccupazione esteso a tutte le categorie di lavoratori a prescindere dall’anzianità contributiva o dalla tipologia contrattuale; a riordinare le spese delle prestazioni assistenziali in modo da renderle coerenti con l’istituzione del reddito minimo garantito; a stabilire un compenso orario minimo.