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La rotatoria: una scelta di civiltà, sicurezza e decoro urbano

Giuseppe Mancini

Malgrado l’evidente vantaggio per i pedoni e i veicoli della rotatoria realizzata tra via Pio La Torre e via Sant’Anna, in sostituzione del precedente pericoloso incrocio, continuano gli attacchi strumentali di alcuni giornali locali che riportano pareri faziosi e argomentazioni molto discutibili. Appare necessario allora fare alcune considerazioni con qualche riferimento storico.
La più antica rotatoria fu ideata dai Romani di fronte alle Terme di Diocleziano, successivamente denominata Piazza Esedra.
In Inghilterra, molti secoli dopo,nel 1819, ne fu realizzata un’altra a Piccadilly Circus.
A queste seguirono altre moderne rotatorie a New York nel 1904 e quella dell’Etoile de Paris.
In Gran Bretagna nel 1966 ed in Francia nel 1983, viene generalizzata la norma della precedenza ai veicoli che stanno già impegnando la rotatoria.
Solo successivamente, nel 2004, l’Italia si è allineata alla norma acquisita dalla Comunità Europea Negli ultimi anni molti comuni e province italiani, hanno realizzato rotatorie sulla viabilità di loro competenza.
In particolare la provincia di Treviso ha investito 500 milioni di euro nel “ Progetto rotatorie”, inaugurandone 250 e riducendo dal 1997 al 2006, di più del 50% il numero delle morti per incidenti stradali.
Questi dati vengono confermati da altre ricerche condotte a livello internazionale, nelle nazioni in cui l’uso delle rotatorie è stato introdotto da molti anni.
Da uno studio realizzato in Francia da Martine Vertat e Thierry Brenac, a partire dagli anni ’80, sono state rilevate molte rotatorie e un censimento fatto nel 1994, ne ha contate 15.000 di cui il 20% fuori dai centri abitati.
Si è visto che, dove sono state introdotte le rotatorie al posto degli incroci, il numero di incidenti con feriti gravi si è ridotto del 75% e quello di incidenti mortali del 95%.
Inoltre in rotatoria, la proporzione degli incidenti mortali sul totale degli incidenti con feriti, è circa 2 volte inferiore a quello registrato in un incrocio tradizionale.
E’ stato inoltre rilevato come le rotatorie più piccole, del tipo di quella realizzata a Castel Madama, sono dotate di un’eccellente sicurezza, superiore a quelle di maggiori dimensioni.
Gli ulteriori vantaggi delle rotatorie sulla circolazione, possono essere così sintetizzate:

• diminuzione della velocità grazie alle traiettorie vincolanti, con facilitazione dei flussi secondari;
• maggiore capacità di snellire e regolare il traffico, rispetto agli incroci ordinari;
• pianificazione dello spazio, con definizione di strade diverse e intervento architettonico di arredo urbano;
• maggiore sicurezza per i pedoni derivante dalla minore velocità dei veicoli;
• minore inquinamento acustico e atmosferico per la minore velocità e i minori tempi d’attesa.

In materia di sicurezza anche gli studi condotti in Italia (Fonte Wikipedia), confermano i dati già citati dello studio francese.
Risultano infatti, con l’uso delle rotatorie, il 40% in meno delle collisioni tra veicoli, l’80% in meno di danni alle persone ed il 90% in meno di feriti gravi e morti.
Questa maggiore sicurezza è dovuta oltre che alla minore velocità,alla notevole riduzione dei punti di conflitto tra i veicoli, che si riducono da 32 a 8, rispetto ad un incrocio tradizionale.
Tutte queste documentate argomentazioni confermano la validità della scelta fatta a Castel Madama e la necessità di realizzare altre rotatorie in punti critici del territorio urbano ed extraurbano (es: Collefiorito e Osteriola).
Esistono tuttavia altre valide ragioni sul piano sociale e dei comportamenti civici, per sostenere fortemente la realizzazione delle rotatorie.
Di fronte infatti ad atteggiamenti di crescente scorrettezza sulle strade, quali: la velocità eccessiva, i parcheggi in doppia e tripla fila, il mancato rispetto della precedenza e del passaggio dei pedoni ed infine comportamenti aggressivi e prevaricatori alla guida, la rotatoria costituisce un elemento di regolazione ed in qualche modo una sorta di pausa di riflessione.
Non abbiamo difficoltà a rispettare coloro che, senza strumentalità, non condividono scelte tecniche ed estetiche della rotatoria.
A questi rispondiamo tuttavia che la soluzione adottata, si è dovuta inserire in una rete viaria ed in un tessuto urbano gia definito e segnato, quindi le soluzioni tecniche erano di fatto obbligate.
Riteniamo che il risultato sia stato comunque molto positivo, sia sul piano della sicurezza e della regolazione del traffico, che su quello dell’arredo urbano.
La rotatoria segna un punto d’inizio e di accoglienza nel centro abitato mettendo delle regole e invitando alla prudenza ed al rispetto.
E’ su questi punti che invitiamo tutti a confrontarsi per migliorare la convivenza nel nostro paese.

 
 
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