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Il progetto prevede la realizzazione di un parco che valorizzi il territorio e ottimizzi la fruibilità turistica del sito in località Colle Passero, nell’ottica di uno sviluppo sostenibile del territorio del Comune di Castel Madama, ossia nello spirito del programma d’azione globale Agenda XXI, che individua le azioni da intraprendere nel XXI° secolo per uno sviluppo appunto “sostenibile”, concetto formalizzato per la prima volta nel 1987 dalla Commissione Mondiale per l’Ambiente e lo Sviluppo al summit di Rio de Janeiro del 1992 (Conferenza delle Nazioni Unite sull’Ambiente e lo Sviluppo).
La peculiarità del sito e del territorio circostante, oltre alla collocazione geografica strategica, nei pressi della capitale, consiste nel suo duplice interesse naturalistico e storico; aspetti, questi, che nella loro fusione determinano un suggestivo paesaggio, interessante dal punto di vista botanico, zoologico e geomorfologico, ed unico dal punto di vista culturale ed archeologico (costruzioni romane, testimonianze della cultura materiale agro-pastorale, nel territorio circostante).
Tali valenze rendono il sito ideale per realizzarvi una struttura del tipo a parco, a tema archeologico-didattico, per la valorizzazione del territorio, con un rilancio turistico di quest’ultimo e delle sue peculiarità archeologiche, storiche, ambientali, folcloriche ed enogastronomiche, procurando un concreto indotto in tutti settori produttivi.
Il parco metterà a sistema le potenzialità esistenti in loco, con tutti gli interventi previsti in progetto, sfruttando sinergicamente i molteplici spunti offerti dal sito e dal territorio circostante (ambiente naturale, testimonianze storico-archeologiche, ma anche enogastronomia ed altre produzioni tipiche locali), al fine dell’ottimale fruizione dello stesso.
Il parco a tema archeologico illustrerà la preistoria dell'Italia centrale, attraverso la realizzazione di strutture ricostruttive di insediamenti preistorici e protostorici e di laboratori didattici, e sarà corredato anche da strutture ricettive, di accoglienza, di servizio, di ristorazione e commerciali, connesse al tema trattato.
Il più ampio obiettivo della valorizzazione della valle non può infatti essere disgiunto da due esigenze, per certi versi opposte, che il presente progetto intende comunque soddisfare, contemperandole:
- aumento dell'afflusso turistico (200.000 visitatori annui, a regime), col prevedibile indotto in termini di occupazione, reddito, benessere economico;
- massimo rispetto per l'ambiente (utilizzo di materiali naturali, costruzioni limitate al minimo e di basso impatto, valorizzazione dello splendido ambiente naturale con arricchimento dell'ecosistema).
Il progetto intende inoltre porsi in sistemica interazione, nell'ottica della reciproca , massima valorizzazione e complementarità, con le peculiarità del sito e con le iniziative dell'Amministrazione locale già pianificate, integrandosi con programmi e progetti già previsti nell'area, quali il recupero del Casone e l'istituendo Monumento naturale Bosco della Selva.
La creazione di un parco archeologico-didattico in Lazio, visto il successo ottenuto nelle regioni che già ne posseggono uno, determinerà un incremento del flusso turistico in un’area, quale quella di Castel Madama, attualmente poco interessata dal turismo di massa e dai percorsi turistici tradizionali, perché poco conosciuta dal grande pubblico, nonostante la bellezza dell’ambiente naturale, la ricchezza della vegetazione, le testimonianze archeologiche di rilievo, quali gli acquedotti romani, e la presenza di vicine località quali Tivoli e Subiaco, che vantano rinomati patrimoni archeologici e religiosi.
Il progetto prevede la costruzione di un parco archeologico-didattico, che permetta al visitatore di calarsi fisicamente, e non solo con l’immaginazione, in uno scenario preistorico ricostruito artificialmente, da “vivere” in maniera attiva, e non passiva, come invece accade normalmente quando si visitano musei o siti archeologici.
L’idea di fondo è quella di inserire una struttura di stampo didattico in un ambito omogeneo, ricco di testimonianze archeologiche, storiche, naturalistiche e culturali, realizzando un sistema di laboratori che risponda soprattutto alle esigenze della didattica più attuale, fondata principalmente sul “fare”, sul “manipolare”, sull’interazione contemporanea dei cinque sensi, sulla partecipazione attiva alla situazione di apprendimento.
Il pubblico potrà interagire a trecentosessanta gradi con materiali, strumenti, utensili, colture ed attività ad esse connesse, in una sorta di viaggio nel tempo alla scoperta della preistoria, entro un percorso che consentirà di visitare strutture abitative ricostruite, di poter toccare arredi ricostruiti, di macinare il grano e fare il pane, di manipolare l’argilla e cuocere vasi, di accendere un fuoco, di filare e tessere il lino, di fondere il metallo, e così via.
Altro aspetto interessante del parco, sarà quello di contenere al suo interno un’area per la simulazione di uno scavo archeologico: ci si potrà rendere conto, sempre in modo attivo e partecipato, di come l’archeologo effettui il proprio lavoro “sul campo”, di come vengano acquisiti, classificati e catalogati i dati, il tutto ovviamente sotto la guida e la direzione di personale qualificato.
L’interazione guidata con tale struttura costituirà anche educazione all'ambiente in senso lato, intesa come capacità dell’uomo di interagire con lo stesso in modo ecologico, compatibile, con un’attenzione mirata alla scoperta delle meraviglie della natura circostante, che da sempre ha offerto all’uomo tutte le fonti per il suo sostentamento.
A tal proposito, il parco contemplerà anche la presenza di animali e campicelli: una sorta di fattoria didattica riferita alla preistoria.
E’ inoltre superfluo sottolineare che la creazione di un parco archeologico-didattico stimolerà indirettamente i visitatori ad una maggiore attenzione all’habitat, unica fonte di sostentamento per i nostri progenitori, come verrà ampiamente spiegato durante le visite guidate al parco.