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Consiglio Comunale del 30 dicembre 2010

di Angelo Moreschini

Nell’ultimo Consiglio comunale del 2010 sono stati approvati definitivamente il Piano Particolareggiato Esecutivo 2 della zona tra via delle Muratelle e via di Colle Murata (ex C3) e il PPE 3 della zona tra via Battistoni e via Cerqua Cotta (ex C4).
Dopo 36 anni dal Piano Regolatore che aveva reso edificabili queste due zone del centro urbano, esse hanno finalmente uno strumento attuativo che pianifica con regole chiare e certe la realizzazione dei due nuovi quartieri.

 

Le comunicazioni del sindaco sulla caserma e sulla rettifica chiesta a Il Paese

L’ultimo Consiglio dell’anno si è aperto con due comunicazioni del Sindaco: la prima per informare che il 29 dicembre 2010 sono stati consegnati all’Impresa Edil Ventre di Avellino i lavori di costruzione della nuova Caserma dei Carabinieri e che nelle prossime settimane sarà allestito il cantiere ed inizieranno i lavori, il cui completamento è previsto per la primavera del 2012.

Con la seconda comunicazione il Sindaco informa sulla rettifica per la obbligatoria pubblicazione ai sensi di legge in relazione all’articolo “Crocifisso sfrattato” pubblicato senza firma a pagina 2 del n. 11 del dicembre 2010: “La notizia riportata secondo la quale il sottoscritto avrebbe rimosso il Crocifisso posto nell’ufficio del Sindaco è falsa e priva di ogni fondamento. L’arredo, i simboli istituzionali e religiosi sono rimasti immutati e si trovano collocati nei medesimi spazi e nelle medesime pareti in cui li ho trovati nel giorno del mio insediamento. In particolare, il Crocifisso è posto sopra la porta d’ingresso dell’ufficio. Ciò può essere confermato da qualsiasi cittadino sia stato ricevuto durante il mio mandato ed anche dalla documentazione fotografica che si allega con invito alla pubblicazione.

Inoltre è verificabile da chiunque prenda visione del dvd del Palio anno 2005 nella parte in cui il precedente Sindaco rilascia un’intervista all’interno dell’ufficio.
Ritengo di aver sempre svolto il mio mandato nel rispetto di ogni cittadino a prescindere dall’idea politica, dal credo religioso e dalla provenienza. Considero quindi tale articolo falso e oltraggioso verso la mia persona e, prima di me, verso ogni credente, la cui sensibilità risulta offesa dall’uso spregiudicato della religione cattolica strumentalizzata a soli fini denigratori e di propaganda politica”.

Le interrogazioni

Il Consiglio ha poi discusso due interrogazioni: la prima del consigliere Monaco riguardante la normativa applicata per l’autorizzazione di pensiline nel centro storico; la seconda del consigliere Nonni riguardante la Convenzione sul Piano Integrato dei Frainili. Ad entrambe ha risposto l’assessore Amerina Paolacci: sulla prima ha precisato che si sta operando nel rispetto della normativa regionale; sulla seconda ha chiarito che l’impresa proponente il Programma Integrato dei Frainili dovrà realizzare, come deliberato dal Consiglio comunale in fase di controdeduzioni, un sistema meccanico (scala mobile) per collegare il parcheggio pubblico di circa 70 posti con via Aniene all’altezza del frantoio.

Il Regolamento sugli uffici comunali

Il terzo punto all’ordine del giorno ha riguardato l’applicazione della legge n. 150 del 2009, conosciuta come Decreto Brunetta, che fissa nuove regole in materia di efficienza, operatività ed efficacia delle pubbliche amministrazioni. Il decreto Brunetta impone di adeguare il Regolamento degli uffici comunali, introducendo una definizione di obiettivi in termini di performance misurabili, in base ai quali un organo di valutazione esterno valuterà i concreti comportamenti dei dipendenti comunali di ogni livello, anche ai fini della ripartizione del salario accessorio. Il Sindaco Salinetti ha chiesto al Consiglio comunale di indicare i criteri generali sulla base dei quali verrà elaborato il regolamento specifico, proponendo di assumere come punto di partenza quelli indicati dalla legge stessa. La proposta del Sindaco ha ottenuto l’unanimità dei consensi.

I Piani Particolareggiati

Si è passati poi all’esame dei punti più attesi, quelli riguardanti l’approvazione definitiva del Piano Particolareggiato Esecutivo PPE2 (ex comparto 3) e del PPE3 (ex comparto 4).
L’assessore Amerina Paolacci ha sintetizzato il lungo iter amministrativo dei due Piani: nel Gennaio 2007 la Giunta ha dato l’incarico e gli indirizzi della progettazione; è seguita una lunga fase di concertazione con i cittadini e i proprietari delle lottizzazioni già convenzionate che ha portato, nel luglio 2009, all’adozione dei due Piani in Consiglio Comunale; subito dopo si è proceduto alla pubblicazione degli stessi, alla presentazione delle osservazioni e all’acquisizione dei pareri regionali. Nel luglio 2010 il Consiglio ha approvato le controdeduzioni alle osservazioni dei cittadini e le prescrizioni dettate dalla Regione Lazio; il 12 agosto 2010 tutta la documentazione relativa ai due Piani è stata inviata alla Regione Lazio per l’approvazione definitiva. La Regione aveva, ai sensi dell'art. 4 comma 3 della Legge regionale 36/87, 90 giorni di tempo per assumere le proprie decisioni, trascorsi i quali i Piani devono intendersi approvati, sulla base del principio del “silenzio assenso”. L’assessore ha concluso la sua ricostruzione invitando il Consiglio a prendere atto dei circa 140 giorni trascorsi e quindi ad approvare definitivamente i due Piani Particolareggiati.

Nel suo intervento il consigliere Monaco ha sottolineato alcune criticità del PPE2, riguardo presunte difficoltà nella realizzazione delle fognature e della depurazione, l’alto indice di fabbricabilità che il Piano prevede, nonché una riduzione delle aree destinate a servizi pubblici.
In risposta l’assessore Paolacci ha fatto notare che la redazione del Piano particolareggiato ha dovuto tenere necessariamente conto del Piano Quadro e dei Piani di lottizzazione approvati e convenzionati quando lo stesso Monaco era assessore. L’attuale Amministrazione ha dovuto rispettare perimetri e cubature definiti in tali Piani, per evitare che il Comune fosse travolto dalle citazioni in giudizio per danni da parte dei lottizzanti e dai relativi risarcimenti.

Inoltre il consigliere Monaco ha espresso il timore che l’approvazione dei due Piani con il “silenzio assenso” non dia sufficienti garanzie per il futuro, perché la Regione Lazio potrebbe esprimere obiezioni ad essi anche oltre i 90 giorni, come avvenne con il Piano Quadro.
Anche i consiglieri Grazia e Cascini, hanno espresso tale perplessità, tanto da farne motivo della propria astensione. Cascini ha aggiunto che il risultato ottenuto con il PPE 2 è modesto, in quanto esso si configura come un “copia e incolla” del Piano Quadro, con la conseguenza di aver fatto perdere cinque anni sia ai lottizzanti che ai cittadini in attesa di acquistare una casa.

L’assessore Paolacci ha fatto notare che la Regione Lazio sospese in “autotutela” il Piano Quadro (senza poi bloccarne l’efficacia) perché non era stata messa a conoscenza di tutti gli atti assunti dal Comune e perché l’iter amministrativo seguito lasciava forti dubbi. Questo non può avvenire con i PPE 2 e PPE 3 - ha proseguito Paolacci - perché essi hanno seguito con completezza tutto l’iter amministrativo, tanto da ricevere i complimenti da parte dei tecnici regionali per la loro precisione e chiarezza. Gli stessi tecnici – ha concluso l’assessore - hanno prospettato all’Amministrazione comunale la possibilità di un’approvazione definitiva con il “silenzio assenso”. Nel suo intervento conclusivo il Sindaco ha ricordato che quattro anni fa erano in pochi a credere che questa amministrazione sarebbe riuscita a portare a termine la pianificazione dei comprensori urbani, perché sembrava impossibile modificare quanto già approvato con il Piano Quadro e i Piani di lottizzazione.

“C’erano – ha ricordato il Sindaco - interessi di decine di milioni di euro su queste terre; c’erano cittadini che aspettavano da trent’anni (dai primi anni ‘80) l’approvazione di Piani di lottizzazione; c’era una esasperazione sociale per il fatto che il Comune non riuscisse a dare risposte per attuare l’edificazione; c’erano, da un punto di vista urbanistico, convenzioni firmate dal Comune e dai privati che non consentivano di modificare gli indici di fabbricabilità, né i perimetri delle aree edificabili; rigidità che abbiamo dovuto rispettare pena l’esposizione del Comune ai risarcimenti”.

“Invece, con pazienza e tenacia abbiamo convinto i lottizzanti sulle problematiche che rendevano estremamente difficile la realizzazione delle lottizzazioni così come erano previste dal Piano Quadro. Attraverso il confronto nel merito della depurazione, degli accessi viari, dei palazzi previsti sopra il fosso e di una serie di altri problemi, è andato precisandosi il nuovo Piano Particolareggiato”.

“Il PPE 2, nonostante le rigidità giuridiche, urbanistiche e socio-economiche, non è una fotocopia del Piano Quadro, ma un Piano che riprende quanto di buono c’era nei Piani precedenti - ad esempio la ripartizione del comprensorio in sub-comparti edificatori più piccoli, come previsto nel Piano Quadro, che rende fattibile l’accordo tra i proprietari - e lo inserisce dentro un disegno urbanistico in grado di tutelare sia i diritti dei proprietari, sia i diritti delle persone che andranno ad abitare in quei quartieri che dovranno essere dotati di un’efficiente rete di strade e servizi”.

Il Piano Particolareggiato non è una fotocopia del Piano Quadro – ha continuato il Sindaco – perché, ad esempio, risolve in modo del tutto nuovo il problema dei servizi. E’ vero che il Piano Regolatore prevedeva un’ampia area a Servizi tra il Campo sportivo e Colle Murata; è vero che la precedente Amministrazione aveva adottato un Piano per la realizzazione di strutture sportive su una parte di tale area; ma tutto questo era pura accademia perché tali Piani non garantivano più nemmeno la possibilità di esproprio dei terreni da parte del Comune. E poi con quali soldi il Comune avrebbe pagato gli espropri, viste le difficoltà finanziarie in cui versano i comuni?

“Noi abbiamo trovato una soluzione che garantisce l’acquisizione gratuita di quei terreni, su cui poi si potranno realizzare i servizi con contributi pubblici e/o privati. I proprietari dei terreni destinati a servizi dal PRG potranno richiedere di edificare con un basso indice sul 40% di tale area, soltanto se contestualmente cederanno gratuitamente al Comune il restante 60%. Il Comune avrà così diversi ettari su cui poter realizzare impianti sportivi e servizi. Questo è un modo realistico attraverso il quale oggi un’amministrazione pubblica può cercare di garantire i servizi ai cittadini, invece di disegnarli sulla carta sapendo che non vi è alcuna possibilità di realizzarli”.

“I due PPE non sono una fotocopia dei Piani precedenti – ha insistito il Sindaco – perché, introducendo il meccanismo della “perequazione”, ribaltano completamente l’ingiusta impostazione finora avuta dal Piano Regolatore. Se fino ad oggi i proprietari dei terreni destinati a servizi pubblici dovevano essere espropriati e non avevano nessun diritto edificatorio, mentre i proprietari di terreni in zona edificabile avevano tali diritti senza nessun dovere di cedere aree a Servizi pubblici, da domani tutti i proprietari di terreni posti all’interno del perimetro dei Piani Particolareggiati, qualunque sia la destinazione urbanistica del loro terreno, avranno diritto ad una quota edificatoria anche se ubicata sul terreno di un altro proprietario”.

“Il PPE 2 non è una fotocopia del Piano Quadro perché, pur partendo dalle rigidità dette, ridisegna lo sviluppo urbanistico dell’area, tutelando il Fosso di Fonte Santocco con una fascia di rispetto di 10 metri a destra e a sinistra, assicurando uno sviluppo edificatorio razionale e una vita dignitosa a chi andrà ad abitare nei nuovi quartieri. I lottizzanti si dovranno fare carico, ciascuno in proporzione alla propria cubatura, di realizzare le strade, le fogne, la depurazione, la pubblica illuminazione, i parcheggi, il verde e di farlo prima di costruire gli edifici residenziali. Questo consentirà, ad esempio, di realizzare un sistema viario funzionale, con adeguati collegamenti con Via Sant’Anna, Via della Libertà e Via di Fonte Canoro; di risolvere il problema della strada di Fonte Santocco con la demolizione del casale che ora ne restringe la carreggiata, facendola diventare un’alternativa credibile a via della Libertà”.

“Il PPE 2 prevede un abbattimento di cubatura dove è stato possibile, ad esempio su Colle dell’Immagine dove l’impatto visivo è più forte. Qui il Comune potrà acquisire terreni su cui promuovere edilizia agevolata o sovvenzionata, sperimentando la bioedilizia e l’efficienza energetica”.

“Il PPE 2, dunque, è un Piano nuovo e diverso dal Piano Quadro e dal Piano particolareggiato che si è tentato negli anni ’90. Questo è stato possibile grazie ad un coinvolgimento effettivo dei cittadini, non solo attraverso la pubblicazione e le osservazioni della popolazione, ma anche attraverso un serrato confronto con i lottizzanti, i quali hanno espresso con dichiarazioni scritte la loro soddisfazione riguardo al nuovo Piano, che consente loro di superare i limiti presenti nel Piano Quadro”.

“I Piani particolareggiati 2 e 3 – ha precisato il Sindaco - non sono né autoritari, né avventuristi, né accademici: non sono contro nessuno, non espongono il Comune a contenziosi, non danno risposte solo sulla carta perché affrontano le problematiche dando soluzioni pragmatiche e concrete.
Essi sono da accogliere con attenzione e rispetto, se non altro per tutto il lavoro svolto, per come è stato svolto nella piena legittimità, perché è stato seguito passo passo tutto ciò che richiede la normativa urbanistica regionale. La legge regionale dice testualmente: “Le determinazioni della Regione devono essere assunte entro il termine di 90 giorni dal ricevimento degli atti. Trascorso detto termine gli strumenti urbanistici attuativi s’intendono approvati”.
Quando negli anni scorsi si agiva ai limiti della legittimità, anzi si andava oltre la norma, si diceva che andava bene; ora che si fanno le cose nel pieno rispetto della normativa, si dice che non va bene, che comunque sarebbe meglio attendere l’approvazione della Regione. Dovremmo aspettare uno o due anni che la Giunta regionale faccia la delibera di approvazione dei Piani? Dovremmo dire ai cittadini che l’Amministrazione ha fatto tutto quanto è di sua competenza, ma manca la firma del Presidente della Regione?
Noi ci assumiamo la responsabilità di approvare i PPE perché riteniamo di essere nel pieno rispetto della legge e quindi ci sentiamo in grado di poterli approvare serenamente e di serenamente dire ai proprietari e agli operatori economici che possono procedere con gli investimenti. L’unica cosa che dispiace è che essi, pur potendo già andare avanti da tempo, purtroppo si trovano in un momento di crisi e di difficoltà economica che non consente loro di operare. Per questo non si vedono i risultati. Penso, però, che qualsiasi cittadino in buona fede, leggendo le deliberazioni e i Piani, sa che l’Amministrazione comunale sta mettendo tutti gli operatori nella condizione di operare senza dover chinare la testa davanti a nessuno, perché gli atti e i Piani li garantiscono, qualunque sia l’amministratore che governi”. “Questo – ha concluso il Sindaco - è un grande risultato, che ci ricompensa del duro lavoro svolto. Un lavoro che sarebbe stato impensabile senza la partecipazione attiva dei tecnici che hanno cercato e trovato le soluzioni ai problemi tenendo al centro l’interesse generale. Questo atteggiamento civico, prima che professionale, ha informato l’attività del progettista dei Piani l’architetto Augusto Chiaia, del nostro Caposettore architetto Elisabetta Cicerchia, degli altri professionisti che hanno collaborato alla stesura dei Piani e degli stessi tecnici della Regione. A loro va un sincero e forte ringraziamento, a nome mio e di tutta l’Amministrazione comunale”.

Hanno poi preso la parola per le dichiarazioni di voto l’assessore Alberto Grelli, che ha sottolineato la qualità e l’importanza dei due Piani per il futuro di Castel Madama; il Consigliere Giovanni Fabiani, che ha ricostruito a grandi linee la storia dell’edificazione di questi due comprensori, dando atto all’amministrazione comunale di averli pianificati, annunciando così il suo voto positivo; il consigliere Monaco che ha ribadito le sue critiche annunciando il proprio voto contrario.
Si è passati, quindi, alle votazioni che hanno dato questi esiti: il PPE 2 è stato approvato con 10 voti a favore, 1 contrario e 2 astenuti; mentre il PPE 3 è stato approvato con 10 voti a favore, 1 contrario e 3 astenuti.

In coda al Consiglio si è discusso della gestione del sito www.castelmadama.org dell’assessorato al bilancio e attività produttive e dell’opportunità di regolamentarlo. Tale richiesta è stata avanzata da un’interrogazione a firma dei consiglieri Grazia e Cascini e da una mozione dei consiglieri Nonni e Efficace. Se ne riparlerà al prossimo Consiglio comunale.

 
 
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