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Nel paese c’è stata grande ansia per l’inizio del nuovo anno scolastico, Può indicarci i motivi?
I motivi di preoccupazione e ansia più diffusi sono relativi alla organizzazione della scuola dell’infanzia. L’Istituto dispone di un numero di insegnanti sufficienti per attivare 8 classi di scuola dell’infanzia. Dal 2001 sono organizzate in 6 classi omogenee (composte da bambini della stessa età: 2 con bambini di 3 anni, 2 con bambini di 4 anni e 2 con bambini di 5 anni) e 2 classi eterogenee (composte da bambini di 3, 4 e 5 anni). Questa organizzazione implica che ogni anno l’Istituto è in grado di accogliere un numero di bambini di 3 anni pari a circa 70 bambini.
La scorsa primavera l’Istituto ha ricevuto un numero di richieste di iscrizioni superiore a tale disponibilità, per l’esattezza 86 iscrizioni.
Ciò inorgoglisce tutti gli attori della scuola (insegnanti, genitori, personale ausiliario) perché significa che grazie alle strutture messe a disposizione dal Comune e all’impegno degli insegnanti si dà un buon servizio.
La volontà di mantenere inalterata la qualità del servizio ha portato a sollecitare il provveditorato ad incrementare il numero di insegnanti disponibili. Purtroppo tale richiesta è stata respinta perché il Ministro dell’Istruzione non vuole investire sull’incremento dell’offerta formativa.
Come avete agito?
A maggio scorso ci si presentavano due alternative: o rifiutare l’iscrizione ad una quindicina di bambini o valutare una soluzione che li accogliesse tutti. I numeri dei bambini frequentanti e dei nuovi iscritti indicavano che tale possibilità era fattibile.
All’interno del Consiglio di Istituto si è sviluppato un acceso dibattito perché accoglierli tutti avrebbe significato smembrare le 6 classi omogenee esistenti di bambini di 4 e 5 anni per suddividerli in 6 gruppi da affiancare alle due classi eterogenee esistenti così da disporre di 8 gruppi tra i quali allocare i nuovi iscritti di 3 anni.
Il risvolto peggiorativo sulla qualità del servizio è evidente: le classi omogenee per età si trasformano in corso d’opera in classi eterogenee.
Tuttavia è stato considerato che sono ben 10 anni, dal 2001, che due classi della Scuola dell’Infanzia sono organizzate per età eterogenee e che non si è mai evidenziato uno scarso rendimento negli studi successivi da correlare all’organizzazione scolastica.
Si è considerato, inoltre, che qualsiasi criterio per selezionare i bambini all’iscrizione sarebbe stato discriminatorio e penalizzante per gli esclusi.
Per tali motivi la maggioranza del Consiglio ha ritenuto più importante includere tutti e offrire a tutti la fruizione di un’offerta formativa.
L’apprensione, quindi, è dei genitori dei bambini di 4 e 5 anni già iscritti?
Sì ed è comprensibile perché i bambini si ritrovano con compagni diversi e con insegnanti diversi senza aver completato il ciclo di studi così come aumenterà e si complicherà il lavoro degli insegnanti. Sono certo che la loro esperienza aiuterà i bambini a superare le difficoltà iniziali.
Vorrei aggiungere una considerazione personale. La richiesta di più scuola si è scontrata con l’indisponibilità del Ministero della Pubblica Istruzione ad assegnare due insegnanti in più: è questa l’origine della crisi all’interno della nostra comunità. La scuola e chi ci lavora ha dovuto trovare una soluzione che fornisse opportunità e possibilità a tutti.
Aver scelto di accogliere tutti i bambini significa aver realizzato quel patto di comunità richiestoci dal Consiglio Comunale del 21 dicembre 2009 che sollecitava con forza tutti gli adulti della comunità allo sforzo di condividere problemi e soluzioni.
Come si è conclusa la riunione del 6 settembre?
Sono state formate 8 classi della scuola dell’infanzia ciascuna formata da 1/3 di bambini di 5 anni, 1/3 di 4 anni e 1/3 di 3 anni; ogni classe inoltre è composta al 50% di bambini e al 50% di bambine. Voglio precisare che la formazione delle classi è avvenuta per sorteggio.
Non c’erano alternative per non alterare le classi di 4 e 5 anni?
E stata presentata un’ipotesi durante la riunione del 6 settembre: costituire 4 classi di bambini di 3 anni di cui 3 a tempo pieno (40 ore settimanali) e 1 con orario solo mattutino (25 ore settimanali). Non è stato possibile chiarire e definire diversi aspetti: la classe mattutina avrebbe avuto un elevato numero di insegnanti ognuno dei quali già titolare della propria classe, la classe mattutina non avrebbe avuto il proprio insegnante durante l’ora di mensa; altre incertezze riguardavano come si sarebbe garantito l’insegnamento della religione cattolica e la continuità del servizio per almeno tre anni.
I molti elementi indeterminati e la non sicurezza sulla copertura del servizio hanno indotto la maggioranza del Consiglio a non tramutare tale ipotesi in proposta concreta almeno per quest’anno.
Mi risulta che alcuni genitori di bambini di 3 anni abbiano firmato una richiesta di iscrizione ad una classe solo mattutina. E’ vero?
Risulta anche a me. Probabilmente la Segreteria della scuola ha voluto sondare l’effettiva disponibilità dei genitori in merito all’istituzione di una classe con orario antimeridiano.
Quali sono le previsioni per i prossimi anni?
Il prossimo anno la Scuola accoglierà i bambini nati nel 2009. All’anagrafe ne sono registrati più di 90. Se la percentuale di iscrizione sarà alta come quest’anno ci troveremo nella condizione di non avere posti sufficienti neanche con le classi eterogenee. I posti totali disponibili sono 27 per 8 classi (216 posti disponibili); per i successivi due anni scolastici si prevede un’affluenza di 243 bambini, un numero maggiore del massimo che si può accogliere con l’organizzazione a tempo pieno. E’ importante cominciare a riflettere su che soluzione dare a questo problema.
E' stato convocato per il 22 settembre 2011 alle ore 16,45 presso i locali della scuola media il Comitato dei Genitori che riunisce tutti i rappresentanti di classe degli alunni della scuola dell'infanzia, della scuola primaria e della scuola media. Si sollecitano tutti i genitori a comunicare le proprie idee e proposte per l'aggiornamento del Piano dell'Offerta Formativa ai propri rappresentanti di classe o direttamente ai rappresentanti dei genitori presso il Consiglio d'Istituto.