|
Di fronte all’inesorabile avanzata dei quartieri romani promossa dalla civiltà del cemento; di fronte alla lotta per l’accaparramento privato dei beni comuni come l’acqua; nel momento in cui la biodiversità è minacciata dal consumo delle risorse e del territorio: le terre civiche di Castel Madama, costituiscono un patrimonio naturale di grande valore e rappresentano una concreta risorsa economica, “la risorsa in più” per la comunità di Castel Madama.
L’attuale amministrazione di centro sinistra ha lavorato negli ultimi cinque anni per traghettare l’istituto civico dal feudalesimo pontificio alla prospettiva economica della green economy. Ha realizzato ESUA, Energia Solare Università Agraria, impianto fotovoltaico di 50 Kwp che produce circa 65 mila Kwh l’anno, l’1% del consumo delle abitazioni civili di Castel Madama.
L’attuale amministrazione ha protetto e valorizzato il Bosco della Selva avviando l’iter istitutivo del “Monumento Naturale”, che garantisce strumenti di controllo del territorio e risorse economiche per la sua gestione. Un salto di qualità notevole considerando che ad oggi l’Ente può intervenire solo se riesce a reperire finanziamenti dalla Regione.
Il Bosco della Selva, in parte pascolo arborato, è percorso da antichi sentieri che collegano sepolcri di epoca romana e testimonianze della cultura materiale contadina, come l’edificio del Casone, a sorgenti d’acqua e stupendi punti panoramici sulla valle empolitana.
Non sfuggirà a nessuno la differenza tra la realizzazione di una “cava di breccia”, sogno nel cassetto di esponenti del centrodestra e l’istituzione di un Monumento Naturale: entrambi possono muovere l’economia, fanno girare soldi, occupazione. Ma riservano al Bosco un destino differente. Se pensiamo ai nostri figli e nipoti, a cosa lasceremo loro di quanto abbiamo ricevuto, allora non resta alcun dubbio: ai cittadini utenti la scelta, il prossimo maggio, tra una polverosa collina, bianca e smozzicata, ed un sentiero nel verde Bosco della Selva, percorso da scolaresche e da turisti stranieri.
Così protetto il Bosco della Selva continuerà ad essere un bene comune per i posteri e un pascolo buono per i pastori, ma produrrà un vantaggio economico significativo solo grazie alle altre iniziative avviate, che nell’insieme disegnano un quadro coerente di sviluppo sostenibile.
Infatti, questa amministrazione ha trasformato il Casone, un rustico immerso nel Bosco della Selva edificato dai baroni Pallavicino sul finire del ‘700, in Centro per l’educazione ambientale con Ostello, quasi pronto ad ospitare un attività economica fondata sull’accoglienza e la ristorazione.
Inoltre, ha stipulato una convenzione con la società Archeopark di Boario Terme per la realizzazione di un Parco tematico a fini turistici e didattici, che ricostruisce le varie tipologie di villaggi e di ambienti naturali presenti nella preistoria del centro Italia. Un investimento di alcuni milioni di euro, con impatto ambientale del tutto sostenibile e con grandi opportunità per i castellani in termini di occupazione fissa e stagionale: ristorazione, accoglienza e biglietteria, bar, gestione dei servizi, manutenzione ordinaria del verde e dei villaggi, guide per i turisti, creazione artigiana, fornitura di materiali. Oltre l’indotto prevedibile per gli esercizi commerciali del paese e le aziende agricole locali, con i loro prodotti tipici e la loro capacità ricettiva.
Parco tematico e Casone, infatti, entreranno nella rete internazionale del turismo scolastico, culturale e rurale, i visitatori potranno percorrere i sentieri del Bosco della Selva, in bici, a piedi o a cavallo, dopo aver visitato il Parco tematico e potranno mangiare e dormire al Casone.
Questa è l’idea di sviluppo per le terre collettive dei castellani. Interventi che si armonizzano con l’ambiente originario, che sono reversibili, che garantiscono uno sviluppo sano.
Il centro sinistra di Castel Madama ci lavora da cinque anni e gli interventi illustrati sono tutti in fase di esecuzione. Per questo chiediamo ai cittadini di confermare la loro fiducia alla lista della Ginestra e permettere di portare a compimento un’opera che segnerà in positivo il futuro delle terre civiche di Castel Madama.