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In un momento drammatico come questo, con un governo di fatto commissariato dall'Europa, l’Italia ha più che mai bisogno di un Parlamento veramente rappresentativo. Affidando la nomina dei deputati e dei senatori a pochi capipartito, la legge elettorale che chiamiamo Porcellum li ha separati dai cittadini, facendone così una casta di privilegiati. Vogliamo impedire che la "legge porcata" sporchi anche il prossimo Parlamento.
Con i due quesiti referendari si vuole abrogare legge n. 270 del 2005, la cosiddetta “legge Calderoli”, conosciuta col nome di “porcellum” come la definì lo stesso Calderoli.
Il primo quesito, individuato dal colore blu, propone l’abrogazione integrale di tutte le disposizioni di modifica della disciplina elettorale per la Camera e per il Senato introdotte dalla “legge Calderoli”.
Il secondo quesito, individuato dal colore rosso, è di tipo “parziale”, perché abroga non l’intera “legge Calderoli” ma le singole disposizioni della stessa e, precisamente, le disposizioni che sostituiscono le due leggi approvate il 4 agosto 1993, rispettivamente n. 277 (“Nuove norme per l’elezione della Camera dei deputati”) e n. 276 (Norme per l’elezione del Senato).
Queste due leggi, conosciute come “leggi Mattarella” o “mattarellum”, approvate in seguito al referendum del 18 aprile 1993, introducevano un sistema elettorale misto, in base al quale i seggi di Camera e Senato erano assegnati per il 75% con metodo maggioritario, mediante l’elezione di candidati nei collegi uninominali, e per il restante 25% con metodo proporzionale. Questo secondo quesito costituisce una variante del primo ma ha i medesimi obiettivi: 1. eliminare la “legge Calderoli”, con la quale si è votato il Parlamento nel 2006 e nel 2008;
2. ripristinare la “legge Mattarella” del 1993, con la quale si è votato nel 1996 e nel 2001.