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Salinetti, Monaco o Pascucci?
IL PAESE SCEGLIE IL SUO FUTURO

I nomi e i volti dei 39 protagonisti

Al via la campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale a Castel Madama.
A concorrere saranno tre liste, due facenti riferimento in vario modo al Centrodestra: Leali e concreti con Luigi Augusto Monaco e Iniziativa e solidarietà con Domenico Pascucci.
L’altra è L’Unione di Centrosinistra, guidata dall’attuale Sindaco Pino Salinetti.


L’Unione di Centrosinistra si conferma espressione politica della stessa Coalizione che nel giugno 2006 ha vinto le elezioni comunali e nel maggio 2010 ha sostenuto La Ginestra, la lista vincente nelle elezioni per il rinnovo del Consiglio di amministrazione dell’Università Agraria.
Iniziativa e Solidarietà, nata come lista civica di rottura con le formazioni politiche tradizionali, raccogliendo per questo adesioni di settori della cittadinanza delusi dall’amministrazione di centrosinistra, si è venuta connotando fortemente nel corso dei mesi come espressione politica di importanti settori del PDL e dell’UDC, pur mantenendo al suo interno esponenti del PD in rotta con il proprio partito, i quali evidentemente hanno maturato nel corso degli ultimi anni posizioni diverse rispetto al Centrosinistra.
Leali e concreti, la lista di Monaco Luigi Augusto si connota chiaramente nel centrodestra, sostenuta da esponenti del PDL, dell’UDC e del Nuovo PSI. E’ quindi una compagine che si contrappone direttamente alla lista guidata dal medico tiburtino Domenico Pascucci, confermando così l’insanabile rottura all’interno del centrodestra locale.

Cosa è cambiato dal 2006 ad oggi. Le differenze dal punto di vista normativo e politico.
In primo luogo, l’ultima finanziaria del Governo Berlusconi ha ridotto per i Comuni il numero dei rappresentanti in Consiglio comunale. Per Castel Madama, comune compreso nella fascia tra 5 e 10 mila abitanti, i consiglieri comunali passano da 16 a 12, di cui 8 andranno alla lista vincitrice e 4 alle liste perdenti. Il sindaco, poi, potrà nominare un massimo di 4 assessori invece di 6. Di conseguenza le liste che concorrono alle elezioni sono composte da 12 candidati più il sindaco. I cittadini pagano anche così, cioè in termini di minore rappresentatività sociale e politica del paese, il prezzo della crisi economica.
Per le differenze in termini politici il discorso è assai più complesso. Proviamo a sintetizzare. Nel 2006 a confrontarsi a Castel Madama furono il centrodestra, guidato da Federico Pietropaoli, la lista civica di Massimo Todini e l’Unione di Centrosinistra guidata da Pino Salinetti, candidato a sindaco dopo un’esaltante prova di democrazia quale sono le elezioni primarie. Grazie a questo strumento di partecipazione l’esponente di un partito minore, come quello dei Verdi, ma di qualità e autorevolezza, conquistò la leadership della coalizione e poi vinse la sfida con il centrodestra.
Oggi nulla è più come allora, in entrambi gli schieramenti.
Nel centrodestra è mancata sin da subito la capacità di stare insieme all’opposizione. Il gruppo consigliare di minoranza non è stato mai in grado di svolgere un’opposizione unitaria all’amministrazione Salinetti. Tanto che oggi, come un anno fa all’appuntamento dell’Università Agraria, si presenta ancora diviso in due distinti schieramenti, l’uno contro l’altro armati. In tale dinamica non sembra abbia influito l’uscita dal PdL di Giancarlo Fini che, a livello nazionale ha creato una nuova forza politica, Futuro e libertà, e costruito il cosiddetto “terzo polo”, con l’UDC e l’API che a Castel Madama sono alleati del PdL.
Nel centrosinistra le cose sono andate diversamente, ma sempre tra mille difficoltà, sia di ordine nazionale che locale. La caduta del governo Prodi nel 2008 e a seguire quella della Giunta regionale con il caso Marrazzo consegnarono al centrodestra il governo nazionale e regionale, dando il via ad una girandola di eventi che hanno sconvolto il quadro di riferimento del Centrosinistra nazionale e castellano: DS e Margherita si fondono nel PD; i Verdi di Castel Madama, dopo il fallimento della sinistra arcobaleno, aderiscono a SEL (Sinistra Ecologia e Libertà), il progetto di una sinistra moderna guidato da Nichi Vendola; Rifondazione comunista confluisce nella Federazione della Sinistra insieme ai Comunisti italiani; i Socialisti si dividono in Nuovo PSI, che si schiera nel centrodestra, PSI e Rete Civica (a Castel Madama e in Regione Lazio) nel centrosinistra; intanto l’Italia dei Valori raccoglie consensi in fuga dalle macerie dell’Unione di Prodi.
Mentre si verificavano questi processi di scomposizione e ricomposizione, nei comuni di Guidonia, Tivoli e di altri centri minori il centrosinistra cedeva il passo ad un centrodestra che volava, sulle ali del successo di Berlusconi.
Nonostante ciò, a Castel Madama il Centrosinistra ha retto: alle elezioni provinciali del 2008, alle europee del 2009 e infine all’Università Agraria nel 2010 ha mantenuto sempre un certo vantaggio sul centrodestra.
Inoltre, l’amministrazione di Centrosinistra guidata da Pino Salinetti ha dovuto fronteggiare continue tensioni interne provenienti da settori del PD. Il Sindaco Salinetti è riuscito, comunque, a mantenere inalterata la composizione della sua Giunta, garantendo così stabilità all’amministrazione e unità alla Coalizione. E’ da notare, in proposito, che il partito della Rifondazione comunista ha deciso di non prendere parte a questa tornata elettorale; e l’Italia dei Valori non ha espresso un orientamento univoco.
Tale determinazione e coerenza nel tenere dritta la barra, hanno contribuito a rafforzare ancor di più la leadership di Pino Salinetti, una leadership riconosciuta perché guadagnata sul campo, tanto che la Coalizione stessa ha chiesto pubblicamente al Sindaco di confermare la sua candidatura per queste elezioni, senza ricorrere allo strumento delle primarie, al quale Salinetti intendeva sottoporsi.

Punti di forza e punti di debolezza
Tale equilibrio consente oggi a Pino Salinetti di guidare con una certa serenità il Centrosinistra verso una riconferma a Via Cavour. Ma come è noto nulla è scontato.
Dalla sua parte giocano certamente diversi fattori: quello dell’unità della coalizione; la sua immagine di persona onesta e sensibile; quello degli impegni mantenuti con l’elettorato; quello delle idee e delle proposte avanzate in questi anni, di cui alcune iniziano in queste settimane ad essere visibili, altre sono in via di realizzazione, altre sono ancora da sviluppare.
A sfavore giocano i ritardi nel realizzare alcuni interventi annunciati: il porta a porta sui rifiuti e l’isola ecologica; il parcheggio dello stallone e un migliore funzionamento degli uffici comunali.
Il centrodestra ha dalla sua parte la possibilità di far leva su un certo malcontento strisciante tra la cittadinanza, dovuto soprattutto ai problemi legati alla pulizia del paese, alla gestione dei rifiuti ed alla mancanza di parcheggi. A suo sfavore gioca ovviamente la spaccatura cui è destinato l’elettorato, diviso tra un candidato sindaco “d’importazione”, come Pascucci, ed un candidato “nostrano” ma che non fa gridare alla novità.
Ma soprattutto, alla luce delle proposte emerse fino ad oggi da entrambi gli schieramenti di centrodestra, il punto debole delle due liste sembra essere la scarsa capacità propositiva e l’assenza di idee nuove per migliorare il paese. A ben vedere, infatti, le linee di programma pubblicate in questi giorni e presenti appresso in allegato, sembrano inseguire, più o meno e con qualche punta polemica qua e là, i punti più importanti già toccati dall’amministrazione uscente.

Detto questo, il paese è in fermento, con tre candidati a sindaco e trentasei candidati a consigliere comunale che si muovono di strada in strada, di porta in porta cercando consenso, motivando la propria scelta. E questo è bello, perché le elezioni rappresentano il momento in cui i cittadini e la politica entrano di più in contatto, è il momento in cui la persona sente su di sé l’onore di poter scegliere il proprio rappresentante nei luoghi decisionali, ma sente anche l’ònere di dover compiere una scelta giusta, responsabile.
Le elezioni sono il sale della democrazia disse qualcuno, non certamente un cuoco e forse non è neanche un caso che si svolgano in primavera, quando i colori e gli odori delle essenze fiorite rendono il paese più bello, più vivo… Che sia di buon auspicio per il suo futuro.

Angelo Moreschini

 
 
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