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La scuola, bene comune

di Angelo Moreschini e Pino Salinetti, 2011

Il Consiglio d’Istituto ha sventato il maldestro tentativo di un’associazione di ottenere in comodato d’uso gratuito le aule della scuola media per aprire una specie di scuola privata e svolgere corsi di formazione in orario pomeridiano e serale.
La scuola deve essere aperta il più possibile alla comunità ma per chiare finalità pubbliche, come la promozione di attività culturali e sportive da parte delle associazioni locali, e con rigorose regole e responsabilità da parte di chi riceve in uso locali e attrezzature scolastiche

Sulla base di informazioni raccolte direttamente e delle testimonianze di Paola Moreschini, Massimiliano Tatti e Luisa Troia, membri del Consiglio d’Istituto della scuola di Castel Madama, ricostruiamo questa vicenda, passata un po’ in sordina, ma emblematica di un certo modo di intendere la cosa pubblica.

Tutto ha inizio il 26 maggio 2011 quando tra i punti in discussione nel Consiglio di Istituto (C.d.I.) vi è quello relativo alla concessione gratuita all’associazione Onlus Oikos delle aule della scuola media per 4 anni. La richiesta dell’associazione, però, è generica e non fornisce informazioni utili a capire il tipo di associazione e le attività che essa vorrebbe svolgere dentro la scuola nelle ore pomeridiane e serali. Nessuno, neanche il Dirigente scolastico, conosce l’associazione e le sue attività, per cui il punto viene ritirato per acquisire maggiori informazioni.

Nel C.d.I. successivo, quello del 30 giugno, pur non essendo pervenute ai membri del consiglio notizie più precise in merito alla Oikos, viene riproposto il punto corredato da una determinazione dirigenziale del Comune di Castel Madama, che dispone la concessione in comodato d’uso dei locali della scuola media alla Oikos “previa autorizzazione del C.d.I.”.
Nella discussione il Presidente del C.d.I. e altri componenti ribadiscono che mancano le informazioni necessarie a conoscere meglio la Oikos, perché abbia scelto la scuola media di Castel Madama per svolgere le proprie attività, quali locali in particolare voglia utilizzare e per quale uso, cosa offra di positivo alla scuola e alla comunità di Castel Madama. Tali informazioni non sono contenute nella richiesta della Oikos e nemmeno nella determina comunale. Quest’ultima rimanda la precisazione su quali e quante “aule della scuola media” concedere, sulle modalità di utilizzo, durata, eventuale contropartita economica alla convenzione da redigere e sottoscrivere tra il Dirigente scolastico e il richiedente. In attesa di conoscere queste precisazioni, il punto viene ritirato per la seconda volta.

Dato il periodo estivo, la chiusura delle scuole, il Palio, nessuno pensa che la vicenda abbia un seguito, almeno a breve. Ma non è così. Già ai primi del mese si diffonde la voce che sembra sia stato convocato un Consiglio per l’11 luglio. La cosa è impossibile in quanto la convocazione del C.d.I. spetta al suo presidente, che in quei giorni si trova in ferie. Messosi in contatto con il dirigente scolastico, stabiliscono di tenere il C.d.I il 18 luglio proprio per discutere ancora una volta della concessione alla Oikos dei locali della scuola media.

Nel frattempo sono pervenuti alla segreteria dell’Istituto comprensivo alcuni documenti della Oikos. Da questi si apprende che l’associazione è stata costituita il 2 maggio 2011 e registrata il 24 maggio. La richiesta di concessione dei locali della scuola media era pervenuta in data 6 maggio, accompagnata da uno schema di comodato d’uso datato 1 maggio 2011 che non riportava alcuna firma. La sede della Oikos è a Tivoli in via Antonio del Re, ma tra le carte appare anche un altro indirizzo: via Tuscania 12 a Roma. Da una semplice ricerca si scopre che in via Tuscania 12 vi è un Centro di formazione professionale. Dai documenti della Oikos emerge che l’associazione ha tra le proprie finalità l’organizzazione di corsi di formazione per badanti, per l’apprendimento dell’italiano da parte di stranieri, ecc., della durata di centinaia di ore, la cui partecipazione prevede il pagamento di una quota. I corsi sono riconosciuti dal Ministero dell’istruzione università e ricerca, e per alcuni di essi sembra che l’associazione abbia già ottenuto fondi regionali ed europei, cioè finanziamenti pubblici. Con queste credenziali la Oikos chiede al comune e all’istituto comprensivo di Castel Madama la concessione in comodato d’uso dei locali della scuola media per 4 anni con tacito rinnovo.

Il Consiglio del 18 luglio esamina le integrazioni alla documentazione relativa alla Oikos e lo schema di contratto di comodato d'uso dei locali dal 1.9.2011 al 31.8.2015. I consiglieri sono divisi: c’è chi ritiene che la concessione dei locali porti benefici al paese; c’è chi non ha apprezzato il modo poco schietto e trasparente con cui si è presentata l’associazione; chi considera troppo generica l’indicazione di locali e beni da concedere (per come è scritto potrebbero essere tutti gli spazi e le attrezzature della scuola); chi non ritiene opportuno concedere le aule degli studenti senza che vi siano certezze su chi le dovrà effettivamente usare, per quali finalità, con quali condizioni rispetto ai costi dell’energia elettrica, dei riscaldamenti, la pulizia delle aule e dei servizi, gli eventuali danneggiamenti; chi ritiene sia troppo lunga la durata della concessione; chi ritiene che il contratto sia tutto a vantaggio dell’associazione privata, mentre non sono previste ricadute positive per la scuola e il comune; chi ricorda che il Consiglio ha usato sempre molta cautela nell’esprimere parere favorevole all’uso di spazi scolastici, nonostante la richiesta fosse fatta da associazioni locali conosciute, per svolgere attività sportive, culturali, ricreative o di volontariato rivolte al paese, per ambienti ben circoscritti, come la palestra o un’aula non attrezzata, per periodi di tempo brevi, addirittura di un giorno. La discussione è accesa e si protrae a lungo. Alla fine si passa alla votazione che, come prevede il regolamento, deve essere palese e con dichiarazione di voto: 7 sono i consiglieri contrari che prevalgono sui 5 favorevoli.

La questione sembra chiusa. Passa l’estate, inizia il nuovo anno scolastico e verso la fine di settembre il Dirigente scolastico informa il presidente del C.d.I. che la Oikos ha richiesto un incontro per conoscere i motivi del diniego del C.d.I.. L’incontro avviene il 27 settembre. Il presidente della Oikos, senza scusarsi per non essersi presentato mesi prima a fornire informazioni e delucidazioni utili al Consiglio, presenta sé e la propria associazione e ribadisce la richiesta di avere in uso i locali della scuola media.
Il Presidente ricorda che il C.d.I. ha già esaminato tale richiesta e l’ha respinta adducendo diverse motivazioni. Infine precisa che, avendo la Oikos ottenuto finanziamenti pubblici, potrebbe prendere in affitto dei locali e svolgervi in completa autonomia le proprie attività e i corsi di formazione. Di fronte alla fermezza del Presidente del C.d.I., il rappresentante della Oikos afferma che non c’è bisogno del parere del Consiglio d’Istituto, perché farà modificare la determina del Comune e autorizzare direttamente la concessione dei locali.

Sembrava una minaccia senza senso, invece, è accaduto proprio questo. Il 3 ottobre 2011 sull’Albo Pretorio on line del Comune di Castel Madama viene pubblicata una nuova determina dirigenziale con lo stesso numero, il 352, la stessa data, 30 giugno 2011, la stessa firma ma un testo differente che non riporta più la dicitura: “previa autorizzazione del C.d.I.”, ma la seguente: “Determina di concedere in comodato d’uso le aule del plesso di scuola media alla associazione culturale OIKOS secondo le modalità prescritte nello schema di comodato che sarà sottoscritto dal Dirigente scolastico dopo averne dato comunicazione al Consiglio di Istituto”.
C’è in comune chi esegue ordini di privati, anche a costo di infrangere la legge? Perché quanto scritto nella seconda versione della determina è in contrasto sia con il D.Lgs. 297/94, il Testo unico della scuola, sia con l’accordo di programma tra comune e istituto comprensivo approvato dal Consiglio comunale con delibera 28/2010. La legge, ribadita dall’Accordo, è chiarissima: è il proprietario del bene, il comune, che autorizza l’uso dei locali scolastici ad un soggetto privato nei termini stabiliti da una convenzione, ma soltanto dopo aver ottenuto il parere positivo vincolante da parte del possessore del bene, cioè l’istituto comprensivo, il cui organo decisionale su questa materia è il Consiglio di istituto.

Diffusasi la notizia della pubblicazione di tale determina, il presidente del C.d.I. convoca un consiglio straordinario per il 13 ottobre e agli atti vengono inserite le due versioni della stessa determina: quella inviata alla scuola il 30.6.2011 e quella pubblicata il 3.10.2011 sull’Albo Pretorio del Comune. Il C.d.I del 13 ottobre prende atto che la nuova versione della determina comunale è in contrasto con la normativa vigente e ribadisce il proprio parere negativo alla concessione dei locali della scuola media alla Oikos, espresso nella seduta ordinaria del 18/07/2011.
E così speriamo sia proprio finita questa sceneggiata e non ci siano altri colpi di scena, ché già si è passato di molto il segno.

Non sappiamo se il sindaco e l'amministrazione comunale siano a conoscenza di quanto accaduto, in particolare dell’autorizzazione all’uso gratuito della scuola media per quattro anni ad una associazione privata per tenervi corsi di formazione a pagamento. Certo dovrebbero esserlo e quindi dovrebbero essere co-responsabili di questa scelta. Scelta illegittima che, infatti, la scuola non ha ritenuto dover accogliere e non ha proceduto alla sottoscrizione di alcun comodato d’uso.

Quanto è successo si commenta da solo.
Un soggetto privato, con la condiscendenza di esponenti dell’istituto comprensivo e del comune, ha cercato di farsi assegnare una scuola pubblica per svolgervi corsi privati a pagamento o finanziati da enti pubblici, senza alcun corrispettivo né economico, né in servizi e, quindi, a danno degli studenti e degli operatori della scuola.
Questo modo di fare non solo è contro la legge, contro il buon senso, ma non porta alcuno sviluppo reale e duraturo perché è monopolistico: se si vuole far utilizzare una struttura pubblica da privati perché non si è fatta una bella gara a chi offriva di più? E anche parassitario: si sfrutta un bene pubblico fin quando dura e poi?
I membri del C.d.I. che si sono opposti alla concessione della scuola media, e che per questo sono stati additati come coloro che impediscono il decollo del paese, hanno difeso la scuola di tutti e fatto rispettare la legalità.
E’ possibile che nel 2011 in questo paese i furbi, coloro che cercano di approfittarsi della cosa pubblica, sono ammirati e sostenuti, mentre chi esige il rispetto dei beni comuni e delle leggi è da screditare? E’ questa la scala di valori che vogliamo imparino i nostri figli?

Decreto Legislativo 16 aprile 1994, n. 297
Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione

Art. 10
- Attribuzioni del consiglio di circolo o di istituto e della giunta esecutiva
6. Il Consiglio di istituto esercita le competenze in materia di uso delle attrezzature e degli edifici scolastici ai sensi dell'articolo 94.
Art. 96 - Uso delle attrezzature delle scuole per attività diverse da quelle scolastiche
4. Gli edifici e le attrezzature scolastiche possono essere utilizzati fuori dell'orario del servizio scolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile; il comune o la provincia hanno facoltà di disporne la temporanea concessione, previo assenso dei consigli di circolo o di istituto, nel rispetto dei criteri stabiliti dal consiglio scolastico provinciale.

Deliberazione del Consiglio comunale n. 28 del 25.6.2010
Protocollo d’intesa Comune – Istituto Comprensivo

ART. 18 - Utilizzazione di locali e attrezzature della scuola per attività culturali, sociali e civili

La Scuola e il Comune avvertono l’esigenza che vi sia una piena utilizzazione delle strutture scolastiche da parte della collettività e che la scuola diventi un centro permanente di vita culturale e sociale della comunità locale.
In questa prospettiva essi si impegnano a facilitare l’utilizzazione degli spazi interni ed esterni degli edifici scolastici (comprese palestre, aree gioco e impianti sportivi) e l’uso di attrezzature in dotazione agli istituti scolastici, nei periodi di tempo in cui tali beni non sono utilizzati dall’Istituto Comprensivo, da parte del Comune stesso, di enti pubblici e privati ed associazioni, per lo svolgimento di attività culturali, ludiche, sportive, ricreative.
Il Comune si impegna a fare le convenzioni per la concessione in uso temporaneo di locali e attrezzature, a sottoporle all’attenzione della Scuola e a concedere l’uso dei locali a terzi solo dopo l’acquisizione dell’assenso del Consiglio di Istituto. In tali convenzioni devono essere chiaramente stabilite durata e tempo della concessione; modalità d’uso preminenti; soggetti responsabili per la sicurezza, l’igiene e la salvaguardia del patrimonio; vincoli nell’uso dei locali in relazione alle finalità dell’intervento; regime delle spese per personale, pulizia, consumo di materiali ed energie (acqua, luce, riscaldamento); eventuale impiego di servizi strumentali.
La Scuola si impegna ad assentire all’utilizzo degli edifici e delle attrezzature fuori dell’orario scolastico per attività che realizzino la funzione della scuola come centro di promozione culturale, sociale e civile, sulla base di provvedimenti di temporanea concessione disposti dal Comune a favore di soggetti terzi e specificamente disciplinati da apposite convenzioni.

 
 
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