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Uno dei ricordi più singolari della mia infanzia si ricollega a quelle volte in cui, giocando a casa dei miei genitori, mi divertivo ad aprire gli sportelli di un grosso armadio che campeggiava in sala. Al suo interno non trovavo mai alcun giocattolo - vi erano contenute solo cose "da adulti" - e tuttavia ero attratto da quell'odore inconsueto che ne promanava e da alcuni oggetti che erano lì custoditi, tra i quali un grosso pacco di fogli dattiloscritti, sul quale, però, la mia attenzione non indugiava più di tanto.
Con il passar degli anni sono tornato più volte ad aprire quegli sportelli e, crescendo, la curiosità verso quei fogli- sempre lì, nello stesso posto - è venuta via via aumentando, finché un giorno non li ho tirati fuori per vedere cosa vi fosse riportato. Si trattava di poesie scritte da mio padre in gioventù e dedicate a mia madre o alla sua terra natia o ispirate da particolari esperienze da lui vissute in prima persona.
Più volte, nel corso degli anni, gli ho chiesto perché non avesse mai pubblicato questo interessante frutto di passione giovanile. Quella che inizialmente era una domanda, con il tempo è divenuta un'esortazione rimasta per lungo tempo disattesa.
Un giorno, però, quella passione si è risvegliata e mio padre ha ripreso finalmente in mano quelle poesie, correggendole e facendone declamare alcune in pubblico nel corso di un originale pomeriggio in cui la loro lettura si è alternata all'esecuzione di pezzi di musica classica presso la chiesa di S. Michele Arcangelo a Castel Madama.
Parte delle poesie di quel misterioso pacco di fogli dattiloscritti si trova oggi in questo volume, che per certi versi costituisce il punto di arrivo di un percorso umano e culturale indipendente e al di fuori degli schemi, frutto della schietta vita campagnola e di paese ma anche di molteplici esperienze derivanti da viaggi e incontri con le persone più disparate. La quotidianità della vita che vi si rappresenta, d' altro canto, si riflette nella scarna forma di queste poesie, caratterizzate, per lo più, da rime essenziali e molto spesso scritte di getto, sull'onda delle emozioni del momento.
Le poesie della gioventù sono integrate da composizioni più recenti, che riprendono il filo di un discorso interrotto anni orsono, aggiornandolo, però, alla luce di nuovi stimoli, nella scia di una diversa sensibilità che solo il periodo della maturità è in grado di offrire.
La sezione dedicata alle poesie è preceduta dal racconto in prosa ”L'erbe miste”, nel quale mio padre ha voluto riportare un breve resoconto delle sue esperienze di vita a partire dalla sua infanzia fino al periodo odierno. Non si tratta di una semplice autobiografia bensì della raccolta, concisa ma significativa, di una serie di aneddoti cronologicamente consequenziali e contestualizzati con precisione, sullo sfondo dei ricordi di un'epoca che non possono non suscitare emozioni in tutti coloro che restano saldamente legati alle proprie origini e alle tradizioni dei luoghi natii.
Il lettore, in definitiva, non troverà nelle pagine che seguono finezze stilistiche o acrobazie metriche bensì piccoli quadretti appena pennellati e sobri scampoli di vita quotidiana che ammiccano a uno stile di vita genuino e semplice, quella semplicità, d'altronde, che meglio predispone l'animo a leggere e a vivere una vita serena.