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UN SACRARIO A RODOLFO GRAZIANI? NO GRAZIE!

Per “apprezzare” questo “illustre cittadino”, condannato a 19 anni per collaborazionismo con i tedeschi, accusato di crimini di guerra e di crimini contro l’umanità; per conoscere come si comportavano gli “italiani brava gente” nei confronti dei popoli colonizzati tra la fine dell’800 e i primi del ‘900, proponiamo un film libico mai proiettato nei cinema italiani e nella tv di stato: Il leone del deserto. Domenica 28 ottobre alle 17.30 in via Roma 12.

Cento anni fa, nel 1911-12 l’Italia invase con le armi la Libia e la piegò ai suoi voleri. Ma la popolazione araba si oppose alla colonizzazione e lottò a lungo per riconquistare la propria indipendenza.
Il leone del deserto narra il tentativo di liberazione della Cirenaica guidato tra il 1929 e il 1931 da Omar Al Mukhtar, capo della Resistenza libica. Il tentativo fallisce anche per la spietata campagna di repressione condotta da Graziani, a cui la gente e i guerriglieri beduini diedero il nomignolo di “macellaio”.

Il film, prodotto dalla Libia nel 1980, per 30 anni non è stato fatto circolare nei cinema italiani. Le nostre autorità erano preoccupate che le scene sui crimini di guerra dell’esercito fascista di Graziani potessero incrinare l’immagine degli “italiani brava gente”.

Come si è cercato di tenere celate e di minimizzare le leggi e le persecuzioni razziali in Italia tra il 1938 e il 1945, così ci è stata nascosta la verità sugli orrori del colonialismo italiano in Eritrea, Somalia, Libia, isole del Dodecaneso, Etiopia, Albania tra il 1880 e il 1943. E’ ora di conoscere e di fare i conti con il nostro passato colonialista e con personaggi come il maresciallo d’Italia Rodolfo Graziani. Vicegovernatore della Libia, governatore della Somalia, Viceré dell’Etiopia e, infine, ministro della difesa della Repubblica sociale italiana.
Egli non è “un cittadino illustre” del Comune di Affile, né ”un soldato” da onorare e proporre ad esempio ai giovani. Graziani fu un esponente di rilievo del regime fascista di cui fece propria la tirannia, il disprezzo dell’altro, la crudeltà. Principi che applicò contro i libici e gli etiopi e contro il suo popolo, gli italiani. Un uomo da conoscere per non seguirne l’esempio.

Per questo CIRCOL@perto, da una parte, intende promuovere una maggiore conoscenza di questo gerarca fascista; dall’altra vogliamo sostenere con forza la campagna per chiedere la revoca del contributo regionale al Comune di Affile per la costruzione del sacrario a Rodolfo Graziani e per demolire tale sacrario ed erigere al suo posto un monumento ai cittadini di Affile e della valle dell’Aniene vittime del nazifascismo.
Così domenica 28 ottobre alle 17.30, prima della proiezione de Il leone del deserto, un esponente del Comitato Antifascista di Affile e un rappresentante dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia interverranno per parlarci del sacrario di Affile, di Graziani e delle iniziative in corso.

di CIRCOL@perto

 
 
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