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Il 12 agosto 2012 ad Affile fu inaugurato il sacrario a Rodolfo Graziani, generale e ministro fascista. La riqualificazione del parco pubblico e la costruzione del sacrario sono costati 230 mila euro della Regione Lazio e 18 mila del Comune di Affile.
La Rete per la storia e la memoria della Resistenza nella valle dell’Aniene a settembre inviò ai Consigli comunali una mozione di condanna. Tale mozione, più volte rinviata, è stata discussa nel Consiglio comunale del 5 marzo scorso.
Essa ricorda chi fu Rodolfo Graziani: “il macellaio di Fezzan” in Libia, il generale che ordinò l’uso di armi chimiche in Etiopia, uno dei promotori del “Manifesto della razza” e delle legge razziali in Italia, il ministro della difesa della repubblica di Salò, condannato dal Tribunale speciale militare a 19 anni di carcere per “collaborazionismo militare col tedesco” e accusato da Libia ed Etiopia di crimini di guerra e crimini contro l’umanità.
La mozione prosegue esprimendo “l’indignazione del Consiglio comunale nei confronti della edificazione di un sacrario a Rodolfo Graziani, in quanto esso rappresenta un’offesa alle vittime dei massacri da lui ordinati in Libia e in Etiopia, delle rappresaglie contro gli ebrei italiani, i Partigiani e i civili nell’Italia occupata dai tedeschi; un oltraggio alle decine e decine di vittime delle stragi nazifasciste delle Pratarelle (Vicovaro), Madonna della Pace, Colle Siccu (Castel Madama-Tivoli), Valle Brunetta (Cervara di Roma); un insulto alle popolazioni di Affile e della valle dell’Aniene che subirono nove mesi di occupazione, di razzie, saccheggi, rastrellamenti, deportazioni, rappresaglie e morti”.
“Rodolfo Graziani non è un cittadino illustre da celebrare e proporre ad esempio, bensì un esponente di rilievo del regime fascista di cui fece propria e applicò la tirannia, il razzismo, la crudeltà contro altri popoli e contro il suo popolo.
La mozione termina con la disapprovazione dell’uso di soldi pubblici per erigere un sacrario ad un gerarca fascista e con tre richieste:
1. una legge che vieti l’intestazione di sacrari o pubbliche vie e piazze a persone condannate per gravi reati contro l’umanità e contro la Repubblica nata dalla Resistenza;
2. la revoca del contributo regionale al Comune di Affile limitatamente alla costruzione del sacrario a Rodolfo Graziani;
3. la demolizione del sacrario e al suo posto l’erezione di un monumento ai cittadini di Affile e della valle dell’Aniene vittime dell’oppressione nazifascista.
La mozione è stata approvata con 8 voti a favore (Salinetti, Paolacci, Grelli, Nonni, Di Berardino, Pascucci, Lolli, Moreschini) e 5 contrari (Pietropaoli, Iori, Efficace, Parmegiani, Monaco). Ora dovrà essere inviata al presidente della Repubblica, al presidente della Regione e al sindaco di Affile.