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Castel Madama non rientra nei Comuni a rischio
Il Governo italiano ha richiesto per la terza volta di derogare al limite di concentrazione di arsenico nell’acqua potabile relativamente ai 128 Comuni italiani che superano i valori fissati a livello internazionale.
La Commissione dell’Unione Europea ha rifiutato di concedere tale deroga in quanto solo il rispetto del valore limite di 10 microgrammi per litro assicura che le acque destinate al consumo umano possano essere consumate in condizioni di sicurezza nell’intero arco della vita.
I 67 Comuni laziali in cui si verifica l’emergenza arsenico sono concentrati nel viterbese e nei Castelli Romani, dove il sottosuolo è di origine vulcanica. Castel Madama è servita invece dagli acquedotti dell’Acqua Marcia e del Simbrivio, le cui sorgenti provengono dai Monti Simbruini di origine calcarea.